“Mourinho ha vinto la Champions con l’Inter perché ha ereditato una buona squadra”. Il riferimento di Roberto Mancini, allenatore del Galatasaray, è chiaramente al suo lavoro con i nerazzurri. Una squadra che, come nel caso del Manchester City, rivendica di aver costruito: “un gruppo con una fortissima mentalità. Quando sono arrivato all’Inter, giocavano un pessimo calcio. L’ho cambiato”.
La polemica si aggiunge alle storiche tensioni tra i due allenatori, arrivata proprio alla vigilia della partita di andata degli ottavi di finale di Champions tra la squadra di San Pietroburgo e il Chelsea di Mourinho. Mancini ha tenuto a puntalizzare, ai microfoni di Mediaset, di non aver mai pronunciato quelle parole. Almeno, non nei termini in cui sono state riportate dai giornalisti: “Posso aver detto di essere orgoglioso del lavoro fatto all’Inter, di aver costruito una squadra che con pochi innesti aveva potuto vincere la Champions, ma non che quella vittoria l’avevo costruita io”.
Quanto all’ipotesi di una vittoria in Champions League, il tecnico italiano dice che molto dipende anche dalla fortuna, e dalla fase a gironi. “Non abbiamo molte possibilità, neppure in casa – ammette l’ex numero 10 di Sampdoria e Lazio – perché il Chelsea è più forte, una delle migliori squadre d’Europa”.
Intanto in casa Chelsea scoppia il caso Eto’o. Colpa proprio di Jose Mourinho che senza sapere di essere registrato dalle telecamere di Canal Plus si è lamentato ad alta voce: “Il problema del Chelsea è che ci manca uno che faccia gol. Ne ho uno ma ha 32 anni, o magari 35, chi lo sa?”. Ogni tanto, i dubbi sull’età dei calciatori africani ritornano, sugli anni di Samuel Eto’o, a cui Mou fa riferimento, poi, si è sempre speculato. “Stavo solo scherzando parlando in privato, non ero serio – ha spiegato Mourinho nella conferenza pre-Champions – Imbarazzato? Dovrebbe esserlo chi ha diffuso il contenuto di quella conversazione. I giornalisti dovrebbero vergognarsi. Eto’o non se l’è presa. L’ho voluto io al Chelsea”.
Silvia Sciorilli Borrelli