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«La partita per noi è quasi impossibile. Ma potremmo fargli girare i c…». Maurizio Sarri è carico come non mai, in vista della partita più importante da quando siede sulla panchina del Napoli. Stasera i suoi azzurri affrontano nella sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League i campioni d’Europa e del mondo del Real Madrid. La squadra di Sarri è chiamata all’impresa: ribaltare la sconfitta dell’andata (3 a 1 in casa delle merengues). Per farlo deve vincere con più di due goal di scarto, o battere il Real 2 a 0 senza subire reti.

La città in fermento – I napoletani chiedono alla squadra la cazzimma giusta, quella furbizia mista a grinta che secondo il presidente De Laurentis era mancata nella gara d’andata, per una rimonta che sarebbe storica. Sventolano dai palazzi le bandiere azzurre, a sfidare la scaramanzia partenopea. E tra le bancarelle dei presepi sono comparse le statuette delle stelle madrilene: Cristiano Ronaldo, Gareth Bale, Karim Benzema. Migliaia di napoletani si sono riuniti ieri fuori da Palazzo Caracciolo, il blindatissimo albergo dove alloggia il Real, a caccia di selfie e autografi, sfuggendo alla sicurezza. Secondo la stampa spagnola, un centinaio di tifosi azzurri si è poi attardato fino all’alba sotto l’hotel, provando a disturbare con clacson e padelle il sonno degli avversari. Ma nulla in confronto a ciò che succederà stasera allo stadio San Paolo: attesi 60.000 spettatori per un incasso di circa 4,4 milioni di euro. A tifare Napoli in tribuna vip anche personaggi d’eccezione come il regista Paolo Sorrentino e lo chef Antonino Cannavacciuolo. Dalla Spagna sono già arrivati 1.500 tifosi con poliziotti al seguito. Ad eccezione della zona intorno allo stadio, la città stasera chiuderà i battenti. Negozi e attività si fermeranno per il tempo di 90 minuti. Un popolo intero incollato al televisore. «Loro saranno anche i campioni d’Europa, ma noi siamo i campioni del tifo», parola di Sarri.

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Le mosse anti Real – Dopo le polemiche dell’andata con il patron Aurelio De Laurentiis, il tecnico toscano in settimana ha minimizzato. Nessun contrasto tra lui e il presidente. Ma rimane deciso sulle sue scelte. Spazio alla squadra titolare che ha dato soddisfazioni nella sfida di sabato con la Roma, vinta 2 a 1, e che ha allontanato le critiche. Il folletto belga Dries Mertens, il più in forma degli uomini di Sarri, guiderà l’attacco partenopeo da falso nueve. Panchina quindi per Arkadiusz Milik, l’attaccante che in estate doveva sostituire la stella Gonzalo Higuain, ancora non al massimo della forma dopo il rientro dall’infortunio al crociato che lo ha tenuto fuori per metà stagione. Dietro Mertens libertà di inventare per Lorenzo Insigne. Il talento napoletano, dopo la convincente prestazione dell’andata, è chiamato a esaltare la sua città. Toccherà a lui ispirare il belga e gli inserimenti di José María Callejón, il grande ex della partita che aveva giocato nel Real Madrid fino al 2013. A centrocampo il capitano Marek Hamsik sarà affiancato da Amadou Diawara e Marko Rog, la sorpresa che bene ha fatto nello scontro con la Roma. Davanti a Pepe Reina la solita linea difensiva: Hysaj-Albiol-Koulibaly-Ghoulam.

Spauracchio Real – Pericolo pubblico numero uno per il Napoli è di certo Cristiano Ronaldo. Il quattro volte pallone d’oro formerà insieme a Bale e Benzema l’attacco “BBC”, una linea offensiva da più di 250 milioni di euro. Modulo 4-3-3 quindi per il tecnico Zinedine Zidane. La sua squadra va in goal da 46 partite di fila, ma l’ex stella juventina avverte: «Sono venuto qui al San Paolo come calciatore e so che non è mai facile giocare in questo stadio perché il tifo per il Napoli è molto caldo». I pericoli arriveranno anche da Gareth Bale. L’ala gallese, rientrata dopo aver saltato per infortunio la partita del Bernabeu, potrà sfruttare con la sua velocità (36,9 km/h palla al piede) gli spazi lasciati da un Napoli che dovrà fare la partita e colpire nelle ripartenze. Anche un solo goal, segnato in trasferta dalle merengues, rischia di compromettere il sogno Champions degli azzurri e di una città intera.