Una finale di Champions, uno scudetto, una Coppa Italia e solo 57 gol subiti in 33 partite in tutte le competizioni a cui ha preso parte. Eppure l’ottimo ruolino di marcia di Gigi Buffon non è stato sufficiente per inserire il portiere della nazionale e della Juventus nella lista dei 59 candidati per il Pallone d’Oro 2016. E per protesta Buffon non ha votato. Un segnale forte che si accompagna alla medesima scelta del ct della nazionale Antonio Conte. Fronte italiano compatto, appoggiato dalla Figc, contro un’esclusione che ha mortificato tutto il calcio nostrano.
Gianluigi Buffon, 37 anni, portiere della Juventus e della nazionale. ©Getty Images
Il risultato finale, ossia la quinta vittoria di Messi, passa quasi in secondo piano. Polemiche che vengono da lontano. Tutti ricordano il “gran rifiuto” dell’allora presidente Fifa Sepp Blatter di consegnare la Coppa del Mondo 2006 a Cannavaro. Tra Blatter e il calcio italiano non è mai corso buon sangue e quella volta lo scandalo calciopoli mise in luce tutta la freddezza tra Fifa e Federcalcio. Erano altri tempi, altri veleni. Al momento non ci sono commenti né di Buffon, né di Conte. Non è chiaro se la decisione sia stata concordata con i vertici federali o se i due l’abbiano subita. Sta di fatto che la scelta ha un sapore quasi politico, un aventino che pesa più dal punto di vista dell’immagine che per il valore reale del voto. E si sa, mai come in questi tempi la Fifa ha bisogno di un’immagine nitida, dopo gli scandali che hanno coinvolto Blatter e Platini.
Dando un’occhiata alla lista dei votanti, però, si notano altre assenze illustri. Iker Casillas, capitano della Spagna, e Claudio Bravo, capitano del Cile. Entrambi portieri. Si è pensato a una cordata di solidarietà col portierone azzurro. Negli ambienti vicini allo spagnolo, però, si dice che Casillas non sia riuscito a votare per una mera questione di tempi, mentre ci sono più ombre sulla decisione del collega sudamericano.
Alessio Chiodi
