Per chi ancora ci sperava, la corsa allo scudetto del Napoli si schianta contro il palo. Dopo due cartellini rossi, lavoro extra per il Var e uno stadio infiammato, è stato il rigore di Lorenzo Insigne a far cadere i sogni dei migliori ottimisti. Il Napoli perde due a uno contro la Juve, anche se la capolista esce dal confronto con più dubbi che certezze. Decidono i goal di Pjanic e di Emre Can: 2-1 il risultato finale con i bianconeri che volano a +16. Una Juve che festeggia ma non convince fino in fondo: per lunghi tratti hanno dominato i partenopei, nonostante il mancato pareggio di un match ad alta tensione.

Partenza – Gli schemi di una partita inizialmente equilibrata saltano al 25’ quando Meret vede CR7 lanciato verso la porta ed esce con il piede destro alto. L’attaccante vola a terra per evitare lo scontro con il portiere del Napoli. Dalle immagini non è chiaro se ci sia stato un impatto, ma l’arbitro Rocchi decide di punire, sembra correttamente, l’uscita aggressiva: nessuna review e cartellino rosso per il portiere friulano. L’estremo difensore Ospina appena entrato non fa in tempo a infilarsi i guanti che Pjanic insacca il pallone nella sua rete con una punizione impeccabile. Il Napoli reagisce con orgoglio e affida la risposta immediata alla bruciante ripartenza di Zielinski, il cui diagonale si stampa sul palo. Gli uomini di Ancelotti non si arrendono e continuano a premere sull’asse Insigne-Zielinski, ma la Juve regge l’urto ed Emre Can approfitta del traversone di Bernardeschi al ‘39 per colpire di testa in rete da centro area. L’allenatore dei partenopei commenterà non senza polemiche la decisione arbitrale sul fallo del portiere: «L’espulsione a Meret? È un caso controverso, Cristiano Ronaldo non viene toccato e non c’è un tentativo di fare fallo. Bisogna fare molte considerazioni sulla posizione della palla e di Allan che stava recuperando. Più che altro mi dico: visto che c’è il Var vallo a vedere».

La reazione del Napoli – Nemmeno sotto di due reti i partenopei si danno per vinti, e infatti nel secondo tempo non c’è storia: gli azzurri dominano il gioco. Ancelotti tenta il tutto per tutto con l’ingresso di Mertens al posto di Malcuit e l’intraprendenza del tecnico di Reggiolo viene subito premiata: Pjanic rimedia il secondo giallo per un fallo di mano e la partita si fa rovente. Il Napoli attacca a testa bassa, accorcia le distanze con la rete di Callejon al 16’ su invito di Insigne e colleziona diverse occasioni per pareggiare. La Juve è schiacciata nella sua metà campo. Gli sforzi dei padroni di casa stanno per essere premiati quando, con l’ausilio del Var, Rocchi vede il tocco di braccio di Alex Sandro su tiro di Fabian Ruiz. Un’occhiata al Var e il verdetto: rigore per il Napoli. Dal dischetto, però, Insigne colpisce in pieno il palo. L’occasione sprecata congela il risultato sul 2-1. Il resto della partita è fatto di nervosismo e di cartellini gialli.

Vittoria e paure – La vecchia signora mette l’ennesima ipoteca sullo scudetto ma dimostra i suoi limiti. Nella ripresa al San Paolo si è vista una squadra seriamente in difficoltà. La gestione degli uomini di Allegri, martellati dalla costante pressione del Napoli, è stata tutt’altro che convincente. Il toscano vede lo scudetto vicinissimo, ma non si risparmia un po’ di autocritica: «Ci siamo addormentati nella ripresa: dovevo togliere Pjanic a fine primo tempo, pensando che rischiasse il cartellino rosso. In 10 abbiamo perso l’ordine e loro hanno preso forza, spinti dallo stadio. Ci siamo difesi, ma abbiamo rischiato grosso solo sul rigore di Insigne». Il ritorno di Champions League contro l’Atlético Madrid del 12 marzo non sarà una passeggiata. Per ribaltare il 2-0 dell’andata ci vorrà ben altro.