Il mondo è bello perché è vario, il calciomercato anche. Calciatori, procuratori, direttori sportivi, giornalisti: tutti insieme all’Ata Hotel Executive per officiare a uno dei riti più divertenti del pianeta pallone.
Come si racconta il calciomercato? Nicola Binda, cronista della Gazzetta dello Sport, ce lo rivela: “Le notizie di mercato oggi le conoscono tutte, quindi non basta più raccontare la notizia nuda e cruda: lo sforzo è quello di infiocchettare la notizia raccontando qualche retroscena e qualche dettaglio in più”. E le trattative? Quali sono i cambiamenti del nuovo millennio? “Una volta prevaleva l’aspetto tecnico” sostiene Binda, “oggi si pensa più all’aspetto economico. Pensiamo al colpo grosso del mercato, l’acquisto di Balotelli da parte del Milan. Tecnicamente il calciatore è un campione, ma in questo caso prevale soprattutto l’aspetto mediatico: Balotelli non è solo un attaccante, è un personaggio a 360 gradi”. Le difficoltà economiche che stanno vessando il mondo del pallone invogliano le grandi squadre a investire sui giovani. “Ma oggi i giovani imparano poco – avverte Binda – perché un calciatore giovane cresce bene solo se è affiancato ai più esperti. Questo oggi non lo vedo: c’è tanta quantità, ma poca qualità. Ciononostante, sia in B che in Lega Pro ci sono giocatori di sicuro avvenire, come Berardi del Sassuolo e Politano del Perugia”.
Tra i direttori sportivi, abbiamo ascoltato le valutazioni di Giorgio Perinetti, ex ds, tra le altre, di Roma, Napoli, Bari e Palermo: “Il calciomercato, negli anni, è cambiato radicalmente come struttura. Il problema è che non cambiano le metodiche: c’è un uso eccessivo degli agenti quando, a mio parere, occorrerebbe maggior sinergia tra le società. Oggi la crisi economica ci impone di guardare con attenzione ai giovani: non essendo più competitivi ad altissimi livelli, le società devono essere brave a individuare e promuovere giocatori di seconda fascia”. Chi si è mosso meglio in questa sessione di gennaio? “Solo il campo potrà dircelo – risponde Perinetti -. Ovviamente il colpo di questo mercato l’ha fatto il Milan con l’ingaggio di Balotelli. Il Napoli si è rafforzato e oggi Mazzarri ha una panchina competitiva, mentre la Juve non è riuscita a migliorarsi davanti e il solo Anelka non dà sufficienti garanzie. Juve e Napoli saranno le squadre che si contenderanno lo scudetto, come dicevo già a agosto: attenzione anche alla lotta salvezza, che quest’anno potrebbe avere risvolti drammatici come non mai”.
Con Raffaele Auriemma, telecronista tifoso del Napoli per Mediaset, abbiamo parlato delle prospettive in casa partenopea: “Lo scudetto? La Juve ha l’obbligo di vincerlo, in quanto squadra più forte. Il Napoli deve essere bravo a stare a distanza di sicurezza, mantenendo la calma e approfittando dei passi falsi dei bianconeri. Credo che Mazzarri abbia una squadra rafforzata dopo questa finestra di mercato: Armero, Calaiò e Rolando sono giocatori importanti. Nessuno, a parte il Milan, ha fatto meglio”.
Francesco Paolo Giordano