Sono le 8.24 del mattino di martedì 14 gennaio al largo di Les Sables d’Olonne, nella regione francese della Vendée, quando Charlie Dalin passa la boa del traguardo a bordo della sua Macif, sbandata sul foil di destra, con la prua verso l’alba e il vento in poppa. È lui il vincitore della Vendée Globe 2024, la regata più dura al mondo, «l’Everest dei mari» come la chiamano i protagonisti. Dalin ha percorso 27.667 miglia nautiche in 64 giorni, 19 ore, 22 minuti e 49 secondi, un record per la competizione. Il percorso è stato lungo più di 51mila chilometri, con partenza e arrivo a Les Sables d’Olonne, attraverso gli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico. Compiendo un intero giro attorno al mondo da affrontare in solitario. Il giorno dopo, alle 6.12 del mattino, è arrivato il secondo classificato Yoann Richomme. Per ora, alle 12.00 di giovedì 16 gennaio, sono loro gli unici due velisti a terminare quest’edizione della regata: degli altri 38, 6 si sono ritirati, il terzo classificato è a 111 miglia nautiche dal traguardo e l’ultimo a 8.661, nelle zone più remote dell’Oceano Pacifico. Giancarlo Pedote, unico italiano in gara, è diciannovesimo e dalle parti di Cabo Frio, al largo del Brasile. Gli aggiornamenti in tempo reale si possono seguire sul sito della competizione.

La sfida – Richomme è stato il primo, sulla sua Arkea Paprec, a superare Capo Horn, in Cile, il 24 dicembre. Da lì ha cominciato una risalita dell’Atlantico che lo ha portato anche a più di 100 miglia di distacco da Dalin. Vantaggio che però non è riuscito a difendere. Dalin e Richomme, rispettivamente classe 1984 e 1983, sono entrambi laureati in architettura navale, ma se Richomme negli anni si è conquistato la fama di vincente lo stesso non si può dire per Dalin, che nonostante il talento indiscusso si è trovato spesso a indossare l’etichetta di eterno secondo. Non questa volta, però: non si è accontentato di recuperare le 100 miglia, è arrivato anche un giorno prima dell’avversario. I due si sono cimentati in un duello all’ultimo sorpasso, una battaglia che Il giornale della Vela ha definito «il manifesto della vela oceanica moderna», soprattutto per quanto i due velisti sono «al 100% protagonisti dei loro progetti sportivi»: «Le loro barche, Macif e Arkea Paprec, sono due Imoca 60 che Guillame Verdier (Macif) e il duo Finot-Koch (Arkea Paprec) hanno disegnato su misura degli input dei due».

Protagonista – Charlie Dalin, 40 anni, nato a Le Havre, è entrato così nell’esclusivo club dei vincitori. Alla scorsa edizione aveva tagliato per primo il traguardo, ma è arrivato comunque secondo: a Yannick Bestaven, suo connazionale, sono state abbonate 10 ore e un quarto sul tempo di gara per il salvataggio di Kevin Escoffier, la cui barca si è spezzata in due. Con il tempo guadagnato, Bestaven è risultato primo (80 giorni e 3 ore) mentre Dalin è scivolato al secondo posto con 3 ore in più. «Quattro anni fa pensavo di vincere fino al pomeriggio finale, prima che Yannick vincesse. Questa volta ho permesso a me stesso di crederci solo quando ho attraversato la linea», ha commentato una volta a terra.

La competizione – Per Richomme «la vita a bordo è stata tremenda», mentre Dalin si è soprattutto detto stupito del risultato. «I giorni sono trascorsi velocissimi» ha confessato, raccontando che a lui ne sembrano passati due. Sapeva che la barca, un mezzo lungo 18 metri di classe Imoca, sarebbe stata in grado di completare la regata in meno di 70 giorni, ma non si aspettava di riuscirci in 64. La Vendée Globe, alla decima edizione, esiste dal 1989 e viene disputata ogni quattro anni dal 1992. Il tragitto prevede la discesa dell’Atlantico dalla Francia occidentale fino al superamento del Capo di buona speranza, poi l’attraversamento dell’oceano Indiano fino al passaggio di Australia e Nuova Zelanda. Dopodiché l’attraversamento del Pacifico meridionale fino al temibile passaggio di Drake, a sud di Capo Horn, uno dei tratti di mare più pericolosi al mondo. Il record precedente era di Armel Le Cléac’h, che ha chiuso l’edizione inaugurata nel 2016 in 74 giorni, tre ore e 35 minuti.