«Arriverà anche il momento in cui faticherò un po’ di più, dove magari non andrò più avanti in questo modo. Quindi questi sono momenti da apprezzare, perché una semifinale slam è un risultato molto importante e nulla va dato per scontato». Lucido, riconoscente e ambizioso. Jannik Sinner non si è  dimenticato le difficoltà dell’ultimo periodo – i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol –  ed è volato in semifinale al Roland Garros. A fargli compagnia e a portare in alto la bandiera dell’Italia ci sarà anche Lorenzo Musetti. Sono 65 anni che due italiani non arrivano in semifinale a Parigi: nel 1960 è stata la volta di Orlando Sirola e Nicola Pietrangeli, che poi ha vinto il torneo.

Sinner – Il percorso fino alle semifinale del numero 1 al mondo è stato pressoché perfetto. Sinner non ha concesso set agli avversari, tutti gli incontri sono terminati tre parziali a zero. Nella giornata di ieri, 4 giugno, ha affrontato il kazako Aleksandr Bublik, numero 62 nella classifica mondiale. L’azzurro non ha avuto problemi, la sfida è durata meno di due ore ed è terminata 6-1, 7-5, 6-0. «Ho cercato di concentrarmi su me stesso, di rimanere il più solido possibile, perché Bublik può avere alti e bassi. Sono soddisfatto della mia prestazione, è stata buona. Contro questo tipo di giocatori bisogna essere molto costanti. Quindi sono molto contento di come sono arrivato in semifinale». Sinner ha così ricordato le caratteristiche di Bublik. Il kazako è famoso per la sua imprevedibilità, che però è stata ben gestita dal numero 1 al mondo. L’azzurro ha faticato solamente nel secondo set, per poi spazzare via l’avversario nel terzo. Adesso, a separarlo dalla finale, c’è l’eterno Novak Djokovic. Il serbo, che ha recentemente compiuto 38 anni, è a caccia del suo venticinquesimo slam. Una secca risposta a quelli che gli consigliavano di lasciare il tennis.

Musetti – Leggermente più complicato, ma in ogni caso super convincente è stato il percorso di Musetti. Il classe 2002 sta attraversando il miglior periodo della carriera dopo la finale a Montecarlo e le semifinali di Madrid e Roma. Per arrivare in semifinale Musetti ha dovuto vincere il duello generazionale con Holger Rune (classe 2003) agli ottavi e quello con Francis Tiafoe ai quarti. Comunque finisca il torneo raggiungerà il suo best ranking in carriera: sarà quinto al mondo. Il 6 giugno se la vedrà con Carlos Alcaraz. La partita si annuncia molto ostica, ma il livello raggiunto da Musetti può mettere in difficoltà chiunque, anche quello che detiene il record di più giovane numero 1 al mondo.

Due amici, prima che campioni – Al di là dei risultati sportivi, è bello vedere il grande rispetto che caratterizza il rapporto tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. I due in campo sono rivali, ma fuori sono amici e stanno trainando il movimento del tennis italiano. «Vorrei rubare tanto del suo tennis. Ha una mano incredibile, cambia traiettoria, velocità. Ha migliorato tanto il servizio. Lo vedo molto tranquillo, concentrato sui suoi obiettivi e quindi come ho sempre detto gli auguro solo il meglio». Questo è Sinner che non ha lesinato complimenti al compagno di Davis (la competizione mondiale a squadre). «Lui elogia il mio gioco e io ovviamente elogio il suo, ma ciò che ammiro di più in lui, se potessi rubargli qualcosa, ciò che mi rende più geloso è sicuramente la sua mentalità, il suo atteggiamento, quanto sia freddo e lucido in campo, come gestisce ogni situazione». Musetti non è stato da meno. I due sono attesi dalle rispettive semifinali, il sogno è uno: stringersi la mano in finale.