tottiCaos campionato. Dopo i posticipi della 27esima giornata, con la sconfitta della Roma contro la Sampdoria e la vittoria di Lazio e Fiorentina, la corsa alle qualificazioni a Champions e Europa League è ancora tutta da giocare. Le cinque squadre che si contendono l’accesso in Europa sono racchiuse in soli cinque punti, alle spalle di una Juventus che è ormai un puntino lontano lanciato verso il quarto scudetto consecutivo. Continua anche la crisi delle milanesi, con il Milan che perde al Franchi contro la Fiorentina (1-2) e rimane bloccato al decimo posto con soli 35 punti. Il futuro di Inzaghi sulla panchina rossonera è sempre più incerto.

La Roma doveva vincere per distanziare la Lazio e rafforzare il secondo posto, quello che garantisce l’accesso diretto – senza passare dal turno preliminare – in Champions League. Ma dopo la sconfitta in casa con la Sampdoria (0-2) tutto è tornato in discussione. I giallorossi rimangono sì al secondo posto, ma a un solo punto dall’altra squadra della capitale, che vincendo in trasferta contro il Torino (0-2) si porta a 49 punti. La Roma si ferma a quota 50 e perde l’imbattibilità in casa che manteneva da inizio campionato. Un passo indietro per la squadra di Garcia, che giovedì 19 marzo affronterà la Fiorentina nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Obbligo di vittoria per i giallorossi che, visto sfumare il sogno campionato (la Juventus non ha ancora vinto ufficialmente, ma ha ben 14 punti di distacco) puntano a lasciare il segno almeno in Europa.

La Fiorentina non è rimasta a guardare e si è regalata una vera impresa al Franchi contro il Milan. Il 2-1 finale è il risultato di una rimonta sui rossoneri arrivata negli ultimi dieci minuti di gioco, in una partita che sembrava ormai persa. I due gol di Gonzalo Rodriguez e Joaquin hanno fatto gioire i viola, che adesso  hanno un solo punto di distacco dal Napoli a pari merito con la Sampdoria. La partita per l’Europa League si giocherà proprio fra queste tre squadre, che sono però anche a portata Champions. Mancano ancora undici giornate e tra la seconda e la sesta in classifica ci sono solo cinque punti. Troppo pochi per poter fare dei pronostici sensati.

Una parentesi a parte va dedicata alle squadre milanesi, ferme a metà classifica, in particolare al Milan che non riesce ad uscire dalla crisi. Stabile al decimo posto, nel 2015 ha vinto solo due volte, contro le ultime in classifica (il Cesena e il Parma, che è in bancarotta) e non vince in trasferta da ottobre (otto partite consecutive). La fase Inzaghi sembra ormai al termine e la prossima partita contro il Cagliari di Zeman (sulla panchina sarda da una settimana) potrebbe essere la prova del nove per il tecnico rossonero.

Gabriele Nicolussi