Nella giornata di campionato che ha visto la Juventus ristabilire a quattro i punti di vantaggio sull’Inter, si è disputato il derby della Capitale. Prima del fischio d’inizio, c’è stata tensione fuori dallo stadio, con le forze dell’ordine impegnate a evitare possibili incidenti. L’ultimo arresto per i disordini scoppiati prima del derby tra Lazio e Roma è avvenuto nella mattinata di martedì 13 novembre: la Digos ha arrestato un ultrà romanista di 23 anni, M. G., appartenente al gruppo “Offensiva Ultras”. Il giovane, poco prima del derby, avrebbe lanciato una molotov contro le forze dell’ordine in Largo de Bosis. La Digos prosegue le indagini e, sulla base di filmati e fotografie, sta effettuando alcune perquisizioni per rintracciare gli altri ultrà protagonisti dei lanci. Finora, il bilancio dei fermi è arrivato a quattro: il giorno della partita sono stati fermati tre ultrà laziali per possesso di mazze, coltelli e machete. La giornata nera dell’ordine pubblico si è completata con un’aggressione a due tifosi romanisti, dei quali uno è stato accoltellato al gluteo e l’altro è stato preso a pugni. Entrambi sono stati soccorsi e non sono in gravi condizioni.

Venendo al calcio giocato, la Lazio si è aggiudicata il derby per 3-2. Sotto il diluvio che ha pesantemente compromesso le condizioni del campo, a passare in vantaggio sono stati per primi i giallorossi con Lamela (capocannoniere della Serie A con otto centri, insieme a Cavani ed El Shaarawy). La reazione della Lazio è stata veemente: prima dell’intervallo, sono andati a segno Candreva e Klose, mentre a inizio ripresa Mauri ha ipotecato la vittoria biancoceleste. In mezzo, agli sgoccioli del primo tempo, De Rossi ha rifilato un pugno a Mauri: rosso diretto e tre giornate di squalifica per il centrocampista, che negli spogliatoi si è scusato per il gesto con l’avversario. La reazione giallorossa è stata tardiva: a tempo quasi scaduto è arrivato il 3-2, inutile, di Pjanic. In vetta, la Juventus si riprende dalla sconfitta contro l’Inter e, approfittando del ko dei nerazzurri a Bergamo per 3-2 (doppietta di Denis), torna a +4 sulla truppa di Stramaccioni. I bianconeri a Pescara sono esagerati: infliggono un pesante 6-1 agli abruzzesi, con un grande Quagliarella sugli scudi (tre gol per lui). Tiene botta il Napoli, che passa con qualche patema a Genova sponda rossoblù (4-2 il risultato finale) e consolida il terzo posto in classifica, a -5 dalla Juventus. Al quarto posto c’è la Fiorentina, che demolisce il Milan a San Siro: è 3-1 per i viola, con le reti di Aquilani, Borja Valero ed El Hamdaoui. Sull’1-0 Pato (coperto dai fischi del pubblico) ha sparato alto un calcio di rigore, mentre la rete del momentaneo 2-1 di Pazzini è stata una breve illusione per i rossoneri, che rimangono fermi a metà classifica con 14 punti. Gli altri risultati: Cagliari-Catania 0-0, Chievo-Udinese 2-2, Palermo-Sampdoria 2-0, Parma-Siena 0-0, Torino-Bologna 1-0.

Francesco Paolo Giordano