«Un dolore straziante, è uno dei giorni più brutti e tristi della mia vita. Rimarrai nel mio cuore e ti vorrò bene per sempre». Le parole più sofferte nel ricordo di Riccardo Garrone, patron della Sampdoria scomparso il 21 gennaio all’età di 76 anni, sono quelle di Antonio Cassano. Per il fantasista barese, il rapporto con Garrone è stato costellato di gioie condivise (il quarto posto dei blucerchiati nel 2009-2010), ma anche di dure incomprensioni. Nell’ottobre 2010 un duro faccia a faccia tra i due portò all’esclusione dalla rosa dell’attaccante che pochi mesì dopo si accordò col Milan. Eppure, il rapporto tra i due è rimasto di reciproco affetto e stima. La lite rattristò molto Riccardo Garrone, che si vide tradito da uno dei ‘suoi figli’, fino allo scorso anno quando Cassano (che alcuni giorni dopo la vicenda aveva presentato le sue scuse) e il patron decisero di tornare una ‘famiglia’.

Beppe Marotta, attuale direttore generale della Juventus, ricorda: «Fu indispensabile nella gestione di Cassano. Era un punto di riferimento, lo ricorderò sempre. Se sono alla Juventus lo devo anche a lui».

Piovono attestati di stima dal mondo del calcio, a partire da chi gli diede l’ultima gioia calicistica lo scorso anno, Beppe Iachini: «Ho un grande ricordo del presidente – ha detto l’ex allenatore blucerchiato – è stato una persona e un presidente straordinario. E sono felice di avergli dato la soddisfazione di rivedere la Samp in serie A, lì dove voleva che fosse”. “Riccardo Garrone venne al campo di allenamento e mi disse ‘Mister, siamo nelle tue mani’. I primi cinque mesi furono durissimi ma lui era sempre con noi, sempre al campo. Poi ce l’abbiamo fatta: e ricordo le sue parole durante la cena della promozione. Era commosso e sono commosso anche io».

Francesco Paolo Giordano
Maria Chiara Furlò