Ora è in bilico anche la qualificazione per la prossima Champions League. Un’eventualità, non più così remota, che rappresenterebbe un durissimo colpo per le casse della società bianconera, considerata anche la costosa presenza di Cristiano Ronaldo. Di fatto ora la Juventus condivide il terzo posto a pari merito, dopo l’aggancio in classifica avvenuto da parte dell’Atalanta (a parità di punti, seppur con una partita in meno). A seguire anche il Napoli a -2, forte dello scontro diretto della gara di andata da recuperare. Il crollo in casa contro il Benevento costituisce l’ennesima occasione mancata di accorciare il distacco dalle milanesi in vetta. Si conferma il trend negativo dei risultati degli ultimi mesi, con una sconfitta inattesa arrivata dopo l’eliminazione dagli ottavi di Champions League con il Porto, che acutizza una crisi in corso da tempo, ora al suo apice. Dopo nove anni di scudetti consecutivi, i campioni d’Italia sono sempre più lontani dal primo posto in classifica, con 10 punti di distacco dall’Inter capolista a sole 11 partite dalla fine della stagione.

juventus-benevento gol Gaich

Il gol di Gaich che decide Juventus-Benevento al 69′ – ANSA

I confronti col passato – L’anno scorso la squadra allenata da Maurizio Sarri dopo 27 giornate presentava un bilancio di 66 punti in classifica, 11 in più di quello attuale. Mentre due stagioni fa sotto la guida di Massimiliano Allegri, sempre alla 27esima giornata, i bianconeri occupavano la vetta della Serie A con 75 punti raccolti, addirittura 20 in più rispetto ai 55 punti accumulati dalla gestione targata Andrea Pirlo. Ma il quadro della situazione attuale conferma il momento di difficoltà e di carenza di risultati, le cui prime avvisaglie si erano manifestate già da tempo: la brutta sconfitta con l’Inter nel derby d’Italia di gennaio per 2 a 0, la caduta al San Paolo con l’1 a 0 subito a febbraio contro il Napoli e, solo quattro giorni dopo, la sconfitta contro il Porto nella partita di andata degli ottavi di Champions, poi concretizzatasi nell’eliminazione dalla Coppa dei Campioni subita ai supplementari nella gara di ritorno del 9 marzo.

Il “colpo delle Streghe” – La sfida col Benevento del 21 marzo, in quella che doveva essere la partita del riscatto e la ghiotta occasione di accorciare le distanze per la corsa scudetto. Davide contro Golia, i campioni d’Italia contro la neopromossa Benevento, che occupa il quint’ultimo posto in classifica in piena lotta per evitare la retrocessione. Un pronostico scontato, che è stato invece stravolto dal guizzo di Gaich al 69esimo minuto, servito dall’assist involontario del bianconero Arthur. Ma soprattutto, un risultato frutto di una prestazione sottotono della squadra bianconera, a prescindere dai singoli episodi chiave del match (come il tanto discusso presunto rigore mancato, per fallo di Foulon ai danni di Chiesa), sintomo della sofferenza sul campo della squadra nell’ultimo periodo. Il bilancio juventino della doppia sfida coi partenopei parla da solo: persi 5 punti su 6 tra la gara di andata e di ritorno coi campani, che nel primo confronto alla nona giornata hanno strappato il pareggio.

Infortuni e poca esperienza – Nonostante un avvio di stagione positivo e un’accoglienza ricca di entusiasmi sulla panchina bianconera, la carriera di Andrea Pirlo è sempre più vicina al declino. A pesare sulla carenza dei risultati è stata senza dubbio anche la scarsa esperienza come allenatore dell’ex campione bianconero, fuoriclasse indiscusso con decenni di trionfi conquistati sul campo, ma alle prime armi nel ruolo di commissario tecnico. Decisivi anche i tanti infortuni della stagione, che hanno condizionato il rendimento della squadra, obbligando spesso il ct a molte scelte forzate sulla formazione. L’assenza più pesante è di sicuro quella di Dybala, assenta dal , che però dovrebbe tornare già disponibile a partire dalla prossima partita col Torino, dopo la sosta del campionato.

Conti in rosso, la Champions fa paura – In una stagione calcistica surreale e travagliata che vede il mondo del calcio in balia degli effetti del Covid, le perdite economiche sono una realtà costante per tutte le società, sia in Italia che all’estero. La Juve non fa eccezione, tanto che al bilancio semestrale di fine 2020 ha fatto registrare oltre 113 milioni di euro di perdite, con un calo dei ricavi rispetto a giugno 2020, passati dai 322,3 ai 258,3 milioni di euro attuali. Cifre di certo non incoraggianti, anche se comprensibili considerato il periodo della crisi pandemica, soprattutto considerato l’indebitamento della società bianconera, che secondo gli ultimi dati del 31 dicembre 2020 ammonterebbe a 357,8 milioni di euro, 27,4 milioni in più rispetto allo scorso giugno, arrivati grazie ai ricavi dei trasferimenti delle ultime sessioni di mercato. A incidere i modo decisivo sulle entrate di quest’anno sono state le misure restrittive dovute al Covid-19, che hanno falcidiato le vendite dei biglietti allo stadio e gli abbonamenti, senza risparmiare neanche i negozi e tutte le vendite del merchandising. Ad appesantire i costi, anche la nuova voce dei dispositivi di protezione e dei controlli e le misure imposti dalla sicurezza sanitaria. L’incognita maggiore che più spaventa ora è la possibile mancata qualificazione alla Champions League dell’anno prossimo, con l’eliminazione agli ottavi già costata 10, 5 milioni di euro solo di bonus per il superamento del turno. Eventualità che metterebbe in ginocchio la realtà juventina, sia in termini economici che di immagine, creando non pochi imbarazzi in uno spogliatoio di campioni abituati a giocare nella massima competizione europea. E i soldi della Champions rappresentano anche una fonte di entrate fondamentale per potersi permettere gli ingaggi dei fuoriclasse bianconeri: su tutti CR7, che ogni anno alla Juve costa 54,24 milioni di euro di solo ingaggio lordo.

Andrea Pirlo allenatore Juve

Andrea Pirlo, l’allenatore della Juve – ANSA

Futuro in bilico – A seguito della sconfitta in campionato col Benevento, è sempre più incerto il futuro di Pirlo sulla panchina della Juve. Dopo aver mancato il sogno Champions con una precoce uscita di scena tanto dolorosa quanto inaspettata, ora anche il 37esimo scudetto sembra ormai un sogno lontano. Per provare a salvare la stagione, al tecnico rimangono ancora gli obbiettivi di Coppa Italia e Supercoppa Italiana: il primo, ancora da conquistare, sarà conteso con l’Atalanta nella finale del 19 maggio, mentre il secondo, già conquistato con la vittoria sul Napoli a gennaio, costituisce il primo titolo della direzione di Pirlo. Adesso in casa Juventus si respira un clima di alta tensione, di certo non aiutato dal difficile calendario, pieno di scontri impegnativi. Il 3 aprile si giocherà il derby di Torino, dove i granata, a caccia di preziosissimi punti salvezza, venderanno cara la pelle, mentre quattro giorni più tardi sarà la volta del recupero di Juve-Napoli. La partita metterà l’ultima parola sull’aspro confronto tra le due società, dopo le polemiche del recente passato, scaturite dal mancato appuntamento della gara di andata. Rimandata a a causa dei casi Covid degli azzurri, la società partenopea in un primo momento si era vista assegnare la sconfitta per 3 a 0 a tavolino. Quindi il ribaltamento della sentenza e la decisione di giocare il recupero del big match. Sarà proprio lo scontro diretto per la zona Champions con il Napoli, che insegue a 53 punti sesto in classifica, a sancire il verdetto sulla stagione e, soprattutto, sul futuro della Juventus.