La festa dei giocatori della Juventus per la vittoria dello scudetto del 2006, poi revocato

Quanti sono, 29 o 31? Non stiamo citando la filastrocca dei mesi, quella che si conclude con “tutti gli altri ne han 31”, ma parliamo degli scudetti della Juventus. Un argomento che tiene banco da sette anni a questa parte, cioè da quando è scoppiato lo scandalo Calciopoli, e che torna con insistenza in questi giorni, con la Juve che ha da poco celebrato la vittoria del campionato.

La vicenda è nota. Nell’estate del 2006 la Juventus perse i due scudetti conquistati sul campo nelle stagioni 2004/2005 e 2005/2006. Il primo fu revocato e non assegnato, mentre il secondo finì all’Inter, giunta terza alle spalle dei bianconeri e del Milan (anch’esso coinvolto nell’inchiesta). Da allora, i tifosi juventini hanno sempre sostenuto la paternità dei due scudetti revocati, mentre la Federazione prende in considerazione la sentenza della giustizia sportiva e pertanto fissa a 29 il numero dei campionati nazionali vinti dalla Vecchia Signora.

Nell’eterna discussione, è intervenuta una penna di prestigio del giornalismo sportivo italiano. Sul sito del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha così interpretato la contesa: “La Juventus ha vinto 31 scudetti, dei quali uno le è stato revocato e uno non assegnato. Quando si dice che sul campo la Juve ne ha vinti trentuno si dice una cosa corretta, ma incompleta. D’altra parte, se uno scudetto si revoca, vuol dire che è stato vinto. Nella storia resterà esattamente questa distinzione, vinto ma non assegnato. Non esiste solo il vinto o solo il non assegnato. Una cosa esiste solo insieme all’altra. Stessa cosa per l’Inter. Ha vinto sul campo 17 scudetti più uno che le è stato assegnato per squalifica dei due avversari che l’avevano preceduta in classifica”.

La Juve, perciò, può legittimamente dire di aver vinto quei campionati. Però non li può aggiungere al novero di quelli in bacheca. Il presidente bianconero Andrea Agnelli, uno che la battaglia per la difesa dei due scudetti incriminati l’ha portata avanti a oltranza, ha accettato di non rinfocolare la polemica. Se quest’anno, sulle maglie della Juve, era presente la dicitura “trenta sul campo” sotto lo stemma della squadra, il prossimo anno non comparirà nulla. Per poter finalmente cucire le tre stelle al petto, anche la società bianconera ha capito di dover aspettare un altro scudetto.

Una volta che tutte le polemiche e le contestazioni saranno scivolate via, resterà la convinzione che una squadra come quella che Capello aveva a disposizione (tra cui Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Thuram, Nedved, Trezeguet, Del Piero, Ibrahimovic) non avesse bisogno di “spintarelle” per vincere. E resteranno i rimpianti.

Francesco Paolo Giordano