Nella foto Clarence Seedorf

Non è ancora allenatore, ma per lui è già pronta la seconda panchina più titolata d’Europa. Ha lasciato il calcio da un anno e sta studiando a distanza con la Federcalcio brasiliana per ottenere l’abilitazione, ma Silvio Berlusconi sembra irremovibile: Clarence Seedorf dovrà essere il prossimo allenatore del Milan.

Con una lettera, la Curva Sud rossonera ha definito la decisione “inaccettabile e rischiosa per il futuro”, mentre Adriano Galliani ha cercato fino all’ultimo di far desistere il patron. Ma niente: l’amore di Berlusconi per una delle ultime bandiere del Milan vince sulle diffidenze.

Mentre la Milano rossonera si interroga sulla validità del progetto Seedorf, a Napoli i tifosi dimenticano per un attimo il probabile addio di Mazzarri per sognare Maradona sulla panchina azzurra. L’avvocato del Pibe giovedì 23 maggio ha dichiarato a Radio Crc che “Maradona sarebbe felice di allenare il Napoli e che negli ultimi anni non si è mai intromesso solo per rispetto di Mazzarri”. In effetti De Laurentiis ha rivelato che il prossimo allenatore del Napoli inizierà con la lettera M e che sarà un uomo amato dalla città. Che sia proprio l’identikit di Maradona? Poco probabile. Al San Paolo dovrebbe sedere Benitez per la prossima stagione, altro che Mano de Dios.

La scelta di affidare la guida di una squadra a un personaggio simbolo non è nuova al calcio italiano. Il caso di Antonio Conte alla Juve fa scuola. Lui che è stato capitano e bandiera della città. Ma Conte a differenza degli altri, prima di arrivare alla Juve aveva fatto gavetta in serie B, vincendo anche un campionato con il Bari. In tempi di crisi ci si aggrappa alle bandiere. Al Milan c’è n’è una parcheggiata ai margini della panchina da decenni: dopo una vita da vice a Mauro Tassotti potrebbe essere concessa un’occasione. Seedorf potrebbe aspettare.

Luigi Caputo