Si scaldano i motori e le ambizioni di piloti e centauri. Il 20 marzo riparte la stagione motoristica a due e quattro ruote con il Mondiale F1 e Moto Gp. Una stagione che, per i tifosi italiani, dovrebbe essere l’ennesima possibilità per celebrare i riscatto dei propri idoli: da Valentino Rossi alle rosse di Maranello.

La Formula 1 riparte da Melbourne
Come ogni anno, per le quattro ruote si riparte dall’Australia. Primo appuntamento della stagione a Melbourne dove alle 6 italiane scatterà il semaforo verde sul Mondiale F1. Le Ferrari SF16-H di Vettel e Raikonnen, accreditate di un buon passo gara, sono pronte a sfidare le Mercedes di Hamilton e Rosberg. I due piloti delle frecce d’argento sembrano anche quest’anno i concorrenti da battere dopo i test invernali in Spagna. Ma i collaudi, conclusi il 4 marzo, sono come le amichevoli estive: tanti giri, poco spettacolo e molte dichiarazioni d’intenti. «Siamo nella posizione in cui vogliamo stare e il nostro obiettivo continua a essere quello di vincere il titolo», ha affermato Sebastian Vettel che cerca di smorzare le polemiche sull’affidabilità del motore di Maranello. Nei primi giorni di test alcuni stop imprevisti sulla tabella di marcia avevano gettato alcune ombre sul progetto Ferrari. Ma il team principal Maurizio Arrivabene frena i dubbi: «In un’auto di F.1 ci saranno 40 mila componenti è normale che le parti nuove siano da mettere a punto e verificare. Ma il motore, lo dico chiaro e forte alla faccia dei gufi, è ok». Insomma, la verità si scoprirà solo in pista.

Sebastian Vettel alla guida della Ferrari durante i test in Spagna

Sebastian Vettel alla guida della Ferrari durante i test in Spagna

Nel frattempo si discute di regole, sicurezza e strategie. Innanzitutto, le nuove modalità di qualifica. Il Consiglio Mondiale della Fia (Federazione internazionale automobile) sta ancora valutando la possibilità di applicare gli “shoot out” a eliminazione continua del pilota più lento nelle tre fasi di qualifica, fino ad averne otto nella Q3 e gli ultimi due a contendersi la pole. Secondo il meccanismo proposto, dopo sette minuti scatterebbe il primo taglio che si ripeterà ogni 90 secondi. Ecclestone, che aveva già auspicato «cambiamenti più estremi», si scontra con i piloti che in coro hanno criticato le modifiche. Così il vice-campione del mondo Niko Rosberg: «Noi piloti dovremmo essere ascoltati di più». Per quanto riguarda la sicurezza in pista, la stagione 2016 si apre all’insegna della sperimentazione di Halo: una protezione in carbonio posizionata nella parte frontale dell’abitacolo, sopra la testa del pilota. A Montmelò, Kimi Raikonnen l’ha provato promuovendolo sotto il punto di vista della visibilità. La Fia punta a rendere Halo obbligatorio dal 2017 dopo alcune collisioni verificatesi in gara, tipo quella di Spa 2012 quando la Lotus di Grosjean, dopo essere decollata da terra, passò sopra l’abitacolo di Alonso sfiorandoli il casco. Obiettivo nobile, ma ancora una volta la Fia dovrà convincere i piloti, a partire dal campione in carica Lewis Hamilton: «Così proprio no. Capisco le esigenze legate alla sicurezza, ma adottare o meno Halo dovrebbe essere una scelta personale. Io amo la F.1, la seguo sin da bambino, ma le vetture si sono davvero imbruttite». Intanto la Pirelli ha diffuso i dati sui set di gomme che ogni pilota avrà a disposizione per il Gran Premio d’Australia. Hamilton e le Williams hanno puntato su una tattica più rischiosa, scegliendo un solo set di medie per avere una soft in più, mentre Rosberg e le Ferrari hanno due set di medie, al pari delle Red Bull. Stessa suddivisione per Vettel e Raikkonen (2 medie, 5 soft, 6 super soft da qualifica) e uguale a quella di Rosberg. Scelte diverse per tattiche diverse.

Il sistema Halo montato sulla Ferrari di Kimi Raikonnen

Il sistema Halo montato sulla Ferrari di Kimi Raikonnen

La Moto Gp in pista in Qatar
Sempre il 20 marzo, a Losail (Qatar), riparte la Moto Gp che anche quest’anno vedrà Valentino Rossi contro tutti (leggi gli spagnoli). Il 5 marzo è calato il sipario sui test che si sono tenuti fra Malesia, Australia e Qatar. Il responso? Yamaha da battere, Honda un po’ in difficoltà e Ducati in crescita. «Siamo riusciti a portare a termine tutto il programma previsto», ha affermato il responsabile del progetto Yamaha Maio Meregalli. Valentino e Jorge Lorenzo sono stati sempre nelle primissime posizioni su tutte le piste dimostrando di essere in sella a una moto equilibrata e già competitiva sulla media distanza. La RC213V di Marc Marquez e Dani Pedrosa si sono trovate alle prese con motore, elettronica e gomme nuove, tanto che il team principal Hrc Livio Suppo non nasconde le difficoltà: «Sono stati test un po’ particolari, difficili da interpretare». Per i colori italiani, si spera anche nella sorpresa Ducati: «Non guardate solo i numeri, la Desmosedici ha un ottimo potenziale», ha affermato Andrea Dovizioso. Assieme ad Andrea Iannone dovrà confermare le buone prove dello scorso anno, magari già dal primo gran premio in cui le due Desmosedici avevano chiuso in seconda e terza posizione.

Valentino Rossi e la sua Yamaha a Losail, Qatar

Valentino Rossi e la sua Yamaha a Losail, Qatar

In attesa del via, alle 19 italiane, anche la Moto Gp ha rivisto il regolamento. In particolare, è stata cancellata la penalità che lo scorso anno relegò Rossi all’ultimo posto durante l’ultima gara della stagione. I piloti, infatti, girano in pista con in tasca una vera e propria patente a punti. Al raggiungimento dei quattro e sette punti di penalità non ci sarà più la partenza dal fondo dello schieramento o dalla pit-lane. Tuttavia, al raggiungimento dei dieci punti, il pilota sarà squalificato dalla gara successiva.

Nicola Grolla