Campioni sul prato del SoFi Stadium di Los Angeles, stelle della musica all’intervallo e vip sulle tribune. Un biglietto, per il Super Bowl 2022, è costato in media 5mila dollari, con picchi fino a 72mila. Sul campo hanno vinto i Rams, padroni di casa e favoriti, ma il campo non è il protagonista assoluto nell’evento sportivo più atteso d’America. Lo sono gli artisti che si esibiscono all’Half Time Show e gli spot pubblicitari, 30 secondi venduti a milioni di dollari l’uno, cifre nemmeno sfiorate in nessun altro sport. Settantamila persone allo stadio, davanti alla tv oltre 117 milioni, con più di 200 Paesi collegati. Dicono che per capire gli Stati Uniti basti guardare il Super Bowl, e quello andato in scena nella notte del 14 febbraio non ha tradito le attese.
Campo – Dal punto di vista sportivo, il Super Bowl è la finale di Nfl (National Football League), la lega di football americano professionistico. A sfidarsi sono le vincitrici delle due conference, i tornei che dividono le squadre durante la stagione che poi si affrontano in finale. Quest’anno c’erano i Los Angeles Rams, vincitori dell’American Football Conference, e i Cincinnati Bengals, trionfatori nella National. È finita 23-20 per i Rams, che hanno sofferto più del previsto contro i veri outsider di questa stagione. A decidere il match è stato un touchdown a un minuto dalla fine di Cooper Kup, già eletto miglior giocatore offensivo del campionato. Per il presidente Stan Kroenke, proprietario anche dell’Arsenal, è il secondo Super Bowl vinto su cinque disputati dal 1967. L’allenatore Sean McVay diventa il più giovane di sempre a trionfare in Nfl, mentre il quarterback Matthew Stafford ci ha messo tredici stagioni per riuscire a vincere il trofeo. Ma le storie non si fermano al campo.
Lo Show – «Il miglior Half Time Show mai visto». Pensieri e parole di LeBron James, solamente l’ultima delle stelle Nba sugli spalti di Los Angeles. In passato all’intervallo della sfida playoff si sono esibiti i Rolling Stones e Bruce Springsteen, Beyoncé e Lady Gaga. Quest’anno la scena se l’è presa il rap, quello di Eminem e Snoop Dogg, di Dr Dre e Kendrick Lamar. Ma c’erano anche 50 Cents e la cantautrice Mary J Blige. Venti minuti che hanno condensato la storia di un genere intero, con immancabili polemiche. Al termine dell’esibizione Eminem si è inginocchiato, gesto simbolo del movimento Black Lives Matter in protesta contro le violenze della polizia verso gli afroamericani. E diversi giornali hanno rivelato come la federazione avesse sconsigliato di farlo, per non infiammare una polemica politica che ha caratterizzato i Super Bowl della presidenza Trump. Non solo musica però. Sui maxischermi del SoFi Stadium si sono susseguiti i tradizionali spot pubblicitari. Una carrellata di star: Arnold Schwarzenegger e Jim Carrey, Matthew McConaughey e Zendaya. Attori internazionali protagonisti di veri e propri corti, in cui il tema dominante è stato quello delle auto elettriche, con i costruttori a dichiarare ufficialmente concorrenza a Elon Musk e la sua Tesla. Facebook ha lanciato il suo metaverso, le criptovalute e il 5G provano a prendersi il mercato, mentre qualcuno ha invitato i miliardari di oggi – leggasi Musk e Jeff Bezos – a pensare più alla Terra che a Marte.