L’ 8 maggio a Madrid si è discusso del futuro del calcio europeo. La Super Champions League non è un nuovo videogioco per consolle, ma il progetto, ormai concreto, al centro delle discussioni di 200 club europei, riuniti  nella capitale spagnola soprattutto per cercare alleanze e definire la strategia del no alla nuova competizione europea.  Come riporta La Gazzetta dello Sport, dall’Italia erano presenti 15 club di A (assenti Juventus, Inter, Milan, Roma e Frosinone) e 7 di B. Ma a Madrid c’era anche Andrea Agnelli, presidente della Juventus e dell’Eca (Associazione europea delle società di calcio), promotore e ideatore del nuovo torneo che secondo i club meno potenti produrrà una faglia definitiva e incolmabile nei budget e nella possibilità di competizione nel campionato italiano. Molti dei presidenti delle maggiori Leghe europee, tra cui il nuovo amministratore delegato della serie A Luigi De Siervo, si sono dichiarati contrari a un sistema che potrebbe stravolgere i campionati nazionali.

Nuova Champions pronta per il 2024 – Di Super Champions si sente parlare, con insistenza, nei corridoi del calcio che conta da quando Agnelli è diventato numero uno dell’Eca, nel settembre 2017. «Lavoriamo d’intesa con la Uefa per organizzare la competizione per il 2024.  Ci vorranno 12/20 mesi di lavoro, troppo presto per formulare un’ipotesi» aveva detto Agnelli in conferenza stampa durante la ventiduesima assemblea dell’associazione, il 22 marzo 2019. Esclusa la formazione del mondiale per club, proposto dalla Fifa (Federazione internazionale di calcio) per il 2021. «Nessuna superlega autonoma. Non possiamo sostenere questo progetto». Alla Uefa, la federazione europea, assicurano che niente è stato ancora deciso ma Agnelli, presente di diritto anche nell’esecutivo Uefa, avrebbe l’appoggio del presidente Aleksander Ceferin.

Andrea Agnelli, presidente della Juventus e dell’ECA

Addio al campionato di domenica? – Il progetto è stato appena abbozzato ma potrebbe essere simile ai campionati Nba e al football americano della Nfl. I favorevoli hanno le idee chiare: ci sarà la Super Champions League, l’Europa League, e una nuova coppa europea. Tutte le competizioni saranno disputate da 32 squadre ciascuna per un totale di 96 squadre e corrisponderanno a una vera e propria federazione europea di squadre di serie A, B e C. Si pensa già a un calendario e le ipotesi non parlano a favore dei campionati nazionali: le “superpartite” si disputerebbero nel fine settimana, proprio in concomitanza dei match dei campionati nazionali. Le partite della serie A si sposterebbero nei turni infrasettimanali, di mercoledì. Come si organizzerà la macchina del tifo calcistico di fronte a questo cambiamento? Tra le altre domande, al momento inevase, anche le quote di partecipazione delle squadre della massima serie.

Urbano Cairo, presidente del Torino

«Ci sarà un lotto di partecipanti nobili e bisognerà capire quante squadre italiane saranno ammesse», ha commentato Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore in un’intervista a sky del dicembre 2018 «Perché questo ranking storico di accesso sarà fatto, probabilmente, su 20 anni di attività dei club, dal 2004 al 2024». Si costituirebbe, secondo il fronte del no, un elite esclusiva del calcio europeo che incasserà il triplo rispetto a quello che guadagna con l’attuale Champions League.

Davide contro Golia – Tra gli stakeholders contrari alla linea Agnelli ci sono tutte le squadre di medie e piccole dimensioni.  I club inglesi della Premier League, esclusi i top Manchester City e United, non sarebbero favorevoli alla nuova competizione europea. Gli stadi inglesi fanno il tutto esaurito non solo per le partite più importanti. In Italia, «la Super Champions sarebbe uno scandalo scellerato» secondo Urbano Cairo, presidente del Torino che promette di dare battaglia al suo antagonista bianconero. Sarà decisivo, per delineare l’architettura del nuovo torneo, il vertice straordinario dell’Eca, convocato a Malta dal 7 al 9 giugno.  L’Eca si difenderà dalle accuse di elitismo: secondo i vertici dell’associazione non ci sarà un sistema chiuso ma aperto a promozioni e retrocessioni, proprio come nei campionati nazionali.