A 35 anni e mezzo Rafael Nadal ha conquistato il titolo dell’Australian Open. Dopo quasi sei ore di partita, lo spagnolo si è imposto in rimonta sul russo Daniil Medvedev per 3 set a 2, diventando il primo uomo a vincere 21 titoli nei tornei del Grande Slam. Un’impresa storica, riconosciuta in primis dall’amico e rivale storico Roger Federer.

Premettiamo – Una piccola ma importante premessa è doverosa. Forse più di una. Il 2020 per Nadal è stato un anno complicato. L’unico successo degno di nota è stato il 10º titolo agli Internazionali d’Italia a Roma. Nessun trofeo del Grande Slam, neppure il Roland Garros, il suo regno, dove il maiorchino ha alzato la coppa per ben 13 volte. Poi, eccetto per una piccola parentesi negli Stati Uniti, Nadal non ha più giocato a causa di alcuni problemi al piede sinistro che non gli hanno permesso di partecipare a Wimbledon, US Open e Atp Finals. Prima di volare in Australia c’era stato anche il rischio che Nadal non riuscisse a scendere in campo a causa del Covid, contratto con «sintomi pesanti», come aveva dichiarato lo stesso Rafa. Invece il campione spagnolo partecipa all’Australian Open, inanella una serie di grandi vittorie contro avversarsi come Shapovalov e il nostro Matteo Berrettini e arriva in finale contro Daniil Medvedev, classe 1996, 10 anni più giovane, che non si giocava solo il titolo: con la vittoria il russo sarebbe diventato il numero 1 al mondo nella classifica Atp. Non basta. Nadal ha conquistato l’Australia recuperando da due set di svantaggio, dopo più di cinque ore e mezza di partita. Una vittoria che ha certificato ancora una volta quanto lo spagnolo sia disumano per forza fisica e mentale, per dedizione e voglia di combattere, oltre che per classe.

La partita – Medvedev comincia decisamente meglio, a tratti è quasi ingiocabile: un rovescio micidiale, un servizio potentissimo e la capacità di arrivare su ogni palla gli permettono di dominare il primo set, concluso con un parziale di 6-2. Il secondo set è più combattuto. Nadal riesce a strappare la battuta al russo nel quarto game portandosi sul 4-1. Ma il servizio di Rafa lo abbandona e Medvedev riconquista il break perso. I due si “rubano” il servizio per altre due volte e si arriva al tie-break. Medvedev è sempre sotto, fino al 5-5, quando riesce a vincere due punti consecutivi a portare a casa anche il secondo set. Il terzo sembra certificare la superiorità del russo. Nel sesto game ha tre palle break, ma Nadal riesce a neutralizzarle. Da qui nasce l’impresa. Nel nono gioco lo spagnolo strappa la battuta al rivale, va a servire per il set e chiude sul 6-4. Medvedev è sempre più in difficoltà, la palla non viaggia più con la forza dei set precedenti. La concentrazione sembra vacillare, anche per colpa di un pubblico indisciplinato e schierato quasi interamente dalla parte di Nadal. Il russo si innervosisce e litiga con il giudice di sedia: «È la finale di uno Slam, non basta dire “perfavore”, devi dirgli che sono degli idioti». Rafa invece cresce, non sbaglia più nulla e chiude anche il quarto set 6-4. Il quinto è la fotocopia dei due precedenti. Lo spagnolo conquista il break nel quinto game, faticando però a confermarlo in quello successivo, in cui è costretto dalla tenacia del russo ad annullare tre palle break. Medvedev è (quasi) come Nadal, non molla mai, e riesce a recuperare la battuta sul 5-4. Ma Rafa ormai non può perdere e se la riprende subito: 6-5. Va a battere per il match e si porta sul 40-0: servizio, dritto incrociato e volée di rovescio. Rafael Nadal è (di nuovo) nella storia dello sport mondiale.

La classifica Slam – Così il 20-20-20 non esiste più. Nadal supera gli altri due mostri del tennis Roger Federer e Novak Djokovic e tocca quota 21. Un palmares che sembra destinato ad aggiornarsi in eterno: 13 Roland Garros, 4 US Open, 2 Wimbledon e ora anche 2 Australian Open, il penultimo conquistato nel 2009. Sia Rafa che Nole sono gli unici nella storia del tennis maschile ad avere in bacheca almeno 2 trofei di ogni torneo del Grande Slam. Tornei diventati dal 2004 in poi, salvo alcune eccezioni, un vero e proprio monopolio dei magnifici tre. Un’era di dominio che viene da chiedersi quando finirà. Ma viene da chiedersi soprattutto: quando nascerà anche solo uno come questi tre? Basti pensare che nella classifica dei Grande Slam vinti troviamo al quarto posto Pete Sampras, con “solo” 14 trofei vinti. Il prossimo in calendario è il Roland Garros a maggio. Federer sicuramente non ci sarà, concentrato su un difficile rientro in tempo per Wimbledon. Nadal vorrà riconquistare il trofeo nel suo torneo preferito. Djokovic sarà agguerritissimo dopo la telenovela che non gli ha permesso di partecipare agli Australian Open. Sarà nuovamente uno dei “big three” ad alzare la coppa?