Miglior regista: l’allenatore Antonio Conte. Miglior film: il gol di Barella al 44esimo minuto. Miglior attor protagonista: Romelu Lukaku. Miglior attore non protagonista: Alexis Sanchez. Migliori effetti speciali: la coreografia sugli spalti nerazzurri. Queste le statuette simboliche che avrebbe vinto l’Inter se invece di giocare sull’erba di San Siro si fosse presentata a Los Angeles durante la notte degli Oscar. Categoria del capolavoro nerazzurro: puro thriller, con il Milan lasciato libero di voincere per 2 a 0 nel primo tempo e poi letteralmente annichilito da quattro gol nella ripresa

 

 

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Secondo tempo – La cronaca delle partite inizia sempre dal calcio d’inizio del primo tempo, ma per l’Inter di domenica si dovrebbe fare un’eccezione. Nel match giocato a San Siro, il primo tempo per i nerazzurri non è mai esisto. E se è esistito, meglio dimenticarlo. Il ribaltone decisivo è avvenuto tutto nella seconda frazione quando, dopo 45 minuti di dominio rossonero, il centrocampista dell’Inter Antonio Candreva ha segnato il primo gol della rimonta. Era il sesto della ripresa. Due minuti dopo il difensore dell’Inter Diego Roberto Godín passa la palla sul filo del fuorigioco al numero 7 Alexis Sanchez che la serve a Matias Vecino. Arriva così il gol del pareggio

Zlatan Ibrahimovic

Il Milan fino a quel momento era stato in testa con due reti segnate a fine primo tempo e lo spettacolo regalato ai tifosi con il gol dell’attaccante svedese Ibrahimovich. Poi qualcosa si è rotto e i rossoneri hanno iniziato a perdere di vista la vittoria. A fine partita, con i suoi 38 anni e 129 giorni di esperienza, il numero 21 del Milan ha detto: «Difficile spiegare. Primo tempo quasi perfetto, mentre il secondo il contrario. Serve più esperienza, bisogna saper gestire un doppio vantaggio». Gli ultimi due gol necessari per definire la partita dell’Inter un vero e proprio ribaltone li hanno segnati al 25′ e al 48′ rispettivamente De Vrij e Romelu.

Primo tempo – C’è chi l’ha definito “prima vita”. Chi “morte apparente”. Dipende dalla squadra seguita. Il primo tempo nel derby di San Siro è stata la “prima vita” per il Milan che ha dato prova agli avversari di dominare il campo ed essere quasi irraggiungibile. “Morte apparente” invece è la descrizione dello stato di salute dell’Inter durante tutto il primo tempo in cui il biscione, come un animale in pericolo,  si è finto “morto” e paralizzato, preda del diavolo rossonero. La squadra di Pioli ha sì mostrato le sue debolezze nel secondo tempo, ma molti gliel’avrebbero data comunque una statuetta degli Oscar, per tutte le emozioni regalate nei primi 45 minuti.

Verso lo scudetto – Il sogno da capolista del campionato svanisce per il Milan che può solo ricordare la gioia provata nella vittoria del 2011: il 3-0 contro il Napoli. Per l’Inter invece la corsa è appena iniziata. La Juventus non è più sola sul primo gradino della Serie A che, dopo la partita di domenica, deve condividere con i nerazzurri, entrambi a 54 punti. La Lazio, che domenica ha vinto contro il Parma, insegue a 52 punti e si sente autorizzata a sognare. Intanto il mister Antonio Conte, dopo essere riuscito a trasformare la sua squadra tra un tempo e l’altro, negli spogliatoi, ora prepara l’Inter alle prossime partite con più moderazione: «Potevamo prendere un’imbarcata ma la squadra ha mostrato gli attributi. Con questo carattere possiamo prepararci a qualcosa di buono». Prima prova per tracciare un bilancio del campionato, il 16 febbraio, durante Lazio-Inter.