Cinque debuttanti, giocatori di Lazio, Roma e Fiorentina e allenatore assenti per Covid. Ma l’Italia s’impone lo stesso per 4 a 0 sull’Estonia. Si tratta del ventesimo risultato utile dall’arrivo in panchina di Roberto Mancini, che non perde da più di due anni (ottobre 2018, contro il Portogallo).

Vincenzo Grifo (Ansa/Claudio Giovannini)

Partita – L’avversario non era dei più temibili (107esimo ranking Fifa), ma la prestazione degli azzurri è stata convincente. Nel primo tempo, un gol di Grifo e un diagonale di Bernardeschi fissano il risultato sul 2-0. Nella seconda metà arrivano due rigori, sempre di Grifo e del subentrato Orsolini, per arrotondare il risultato. Proprio Vincenzo Grifo merita però una menzione. Italia-Estonia è un’amichevole che a molti sarà passata inosservata. Non al giovane cresciuto in Germania e attuale attaccante del Friburgo. Strassenfussballer, li chiamano da quelle parti, ragazzi cresciuti per strada che riescono ad affermarsi grazie al calcio. Quando il “Mancio” l’ha chiamato la prima volta si è commosso e adesso sembra determinato a conquistare la Nazionale per l’Europeo posticipato alla prossima estate. Tra i cinque debuttanti (Bastoni, Pellegri, Calabria, Pessina, Luca Pellegrini) ha spiccato invece il giovane difensore dell’Inter. Partita con una personalità da veterano e prestazioni in continua crescita, che potrebbero convincere Conte ad affidarli un posto da titolare nel club. Anche Pessina bene nel sostituire uno spento Tonali.

Allenatore sul divano – Non è stato solamente l’allenatore a scegliere i titolari della partita di ieri sera. Collaboratrice stretta è stata, come sovente in questi giorni anche in Serie A, il Sars-CoV2. Che ha relegato “in panchina” anche Roberto Mancini, positivo al virus. Con le inevitabili polemiche: una frase – L’unica cosa che si deve fare per rendere schiavi le persone, è impaurirle – e la idascalia di una vignetta – Hai idea di come ti sei ammalato? Guardando i tg – avevano suscitato un’ondata di critiche nei confronti del Ct accusato di negazionismo. Dal divano è riuscito comunque a dirigere la partita: in collegamento telefonico con il suo ex gemello del gol Gianluca Vialli, in panchina insieme a Evani, avrà ridestato qualche bel ricordo nei tifosi doriani. Dal canto suo il secondo di Mancini, con una bella storia di gavetta alla spalle dagli under 18 alla panchina della prima squadra, ha orchestrato bene il gioco. Le chance che Mancini, tuttora positivo, torni in panchina per la partita del 15 novembre a Reggio Emilia contro la Polonia sono scarse. E l’assistente allenatore nazionale dovrà farsi trovare pronto un’altra volta.

«All normal. All fine» – Nel calcio ai tempi della pandemia non ci sono dunque certezze. Ma abbondano i rischi e le contraddizioni. A cominciare dalla decisione di andare avanti con le amichevoli, che non manca di suscitare polemiche. In apparenza nulla può frenare il calcio, nostrano – nonostante giocatori positivi siano scesi in campo – e internazionale. Eppure alcuni fanno fatica a comprendere l’opportunità di certe sfide. Tra questi, il giornalista del Guardian Jonathan Liew. «Per cupidigia, avidità e narcisismo del calcio non ci sono amichevoli inutili» è il titolo del suo articolo. «Tutto normale. Tutto ok», afferma ironicamente a proposito dello scontro tra azzurri ed estoni.