Team New Zealand e Oracle all’America’s Cup 2013. Foto wikipedia commons/donan.raven

Sono iniziate nel golfo di Auckland, in Nuova Zelanda, le regate della Prada World Series, il torneo che apre ufficialmente la 36esima America’s Cup di vela. Una vittoria e una sconfitta per l’imbarcazione italiana nel primo giorno di sfide, svoltosi quando da noi erano le prime ore del mattino del 17 dicembre.

“Barche volanti” – Si tratta delle prime regate vere che gli equipaggi hanno potuto disputare quest’anno, dopo l’annullamento causa pandemia delle tappe di Cagliari e Portsmouth. Per la prima volta, dunque, i quattro team (gli sfidanti Luna Rossa Prada Pirelli, Ineos Team UK e American Magic e i campioni in carica di Emirates Team New Zealand) hanno provato sul campo i futuristici monoscafi AC75, barche di circa 23 metri che “volano” sopra la superficie dell’acqua lasciando immerse solo due appendici laterali, i cosiddetti foil. Un sistema che consente alle imbarcazioni di raggiungere i 50 nodi di velocità (più di 92 km/h) e che, forse, ci permette di iniziare a immaginare come sarà la vela del futuro.

Le regole – Quella iniziata nella notte tra il 16 e il 17 dicembre è la prima tappa verso la selezione dello sfidante di Team New Zealand nell’America’s Cup vera e propria, che si disputerà dal 6 al 21 marzo 2021. Tre giorni di match race (scontri diretti) e un girone all’italiana la cui classifica servirà a stabilire gli accoppiamenti per la Christmas Race di domenica 20, vero piatto forte della settimana. La regata natalizia sarà sempre strutturata con la formula del match race, ma sarà a eliminazione diretta, con semifinali e finale (oltre che la “finalina” per il terzo e quarto posto). I risultati di domenica, a loro volta, determineranno gli abbinamenti per la Prada Cup Challenger Selection Series (la ex Louis Vuitton Cup), l’evento in cui si determinerà ufficialmente chi sfiderà in finale i campioni neozelandesi.

Primi verdetti – Sarebbe sbagliato giungere a conclusioni affrettate dopo una sola tornata di regate, ma il primo giorno di gara dal golfo di Auckland ha comunque dato alcuni spunti interessanti. Uno su tutti, un po’ a sorpresa: Team New Zealand non è invincibile. I padroni di casa, partiti con tutti i favori del pronostico, hanno infatti rimediato una sconfitta contro il team newyorkese di American Magic. Giornata interlocutoria invece per gli italiani di Luna Rossa, che hanno iniziato perdendo nettamente contro i campioni in carica (distacco amplissimo tra le due imbarcazioni, 3’ 13’’, anche a causa di un problema tecnico per la barca dello skipper Max Sirena), ma poi hanno recuperato nel secondo match race, battendo i britannici di Ineos. La vittoria è arrivata a causa del ritiro degli avversari, ma già al primo rilevamento tra i due scafi c’era più di un chilometro.

Il commento – «È stata una giornata d’esordio un po’ complicata, dove abbiamo avuto qualche difficoltà. Nella prima regata contro i kiwi siamo andati un po’ al di sotto delle nostre capacità e velocità. Dobbiamo capire cosa è successo e dove possiamo migliorare. Nella seconda regata abbiamo regatato da soli, poiché gli inglesi hanno avuto un problema tecnico nella prima bolina. In ogni caso siamo soddisfatti del nostro pre partenza, in cui abbiamo dimostrato di essere capaci nello scontro diretto». Questo il commento di Pietro Sibella, randista di Luna Rossa, sul sito ufficiale del team. Questa notte, intorno alle 3 del 18 dicembre in Italia, l’equipaggio tricolore sfiderà per due volte American Magic. Due scontri che potranno dire già molto sulle ambizioni di vittoria dello scafo italiano.