L’Aula Magna di via Festa del Perdono è gremita di gente per l’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 dell’Università Statale di Milano. Cinquanta professori universitari sfilano in toghe blu sulle note di Merry-Go-Round of Life del film “Il Castello errante di Howl” e la rettrice Marina Brambilla chiude il corteo. Applausi. Il violino di Davide Alogna e il pianoforte di Roberto Pegoraro suonano l’inno nazionale e poi quello europeo. Dalla prima fila all’ultima sono tutti in piedi, mentre gli accademici e la numero uno dell’Ateneo prendono posto sul palco. Accanto al sindaco di Milano Giuseppe Sala e al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, presenti anche le istituzioni romane: la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli e il sottosegretario alla programmazione economica Alessandro Morelli.

I saluti di Sala e Fontana – «L’università è un ponte tra cultura e popoli diversi», commenta il sindaco nel suo augurio iniziale. «Siamo orgogliosi dei risultati in ambito scientifico che stiamo raggiungendo». «Il destino della nostra città è di non stare mai ferma – aggiunge Sala – la vivacità del mondo culturale è un fattore trainante e va valorizzata». Anche il presidente della Regione interviene augurando «una scia di successi» per il nuovo anno accademico: «Con le vostre capacità, abilità e flessibilità siate gli interpreti del futuro che si sta realizzando». Fontana auspica che quella che considera «un’unica comunità di studenti e docenti» impari a sfruttare l’intelligenza artificiale e punti a un’università «sempre più europea».

Brambilla – «È per me una grandissima emozione accogliervi oggi per la prima inaugurazione del mio mandato», esordisce Marina Brambilla dal 2024 rettrice dell’Università Statale di Milano, un Ateneo che, sottolinea, «nei suoi cento anni di storia ha raggiunto risultati di altissimo livello». Basti pensare al numero di Dipartimenti di Eccellenza, ai Progetti di Rilevante Interesse Nazionale vinti all’ultimo bando e a quelli finanziati dal Fondo Italiano per la Scienza: primati celebrati come «traguardi» dalla rettrice ma sui quali è bene non adagiarsi. Ecco perché la nuova governance ha investito 3,3 milioni di euro nella ricerca, aprendo 62 nuove posizioni per gli assegnisti.
Affrontando il tema del diritto allo studio nell’ambito del piano strategico 2025-2030, l’università dovrà essere, secondo la rettrice, «un ambiente accogliente e in ascolto, ovvero attento alla pluralità dei bisogni, inclusi quelli legati al benessere psicologico». Spazio anche alla didattica innovativa: «la modalità mista in presenza e online non deve essere un tabù ma una straordinaria risorsa». La rettrice ci tiene però a sottolineare che «anche aprendosi a modalità più innovative, la nostra non sarà mai un’offerta commerciale ma sempre culturale e di alto profilo scientifico». La volontà di andare oltre la tradizione è espressa anche dall’intenzione di allargare la platea studentesca, garantendo la formazione anche agli adulti.

Priorità alla ricerca – Su quel che deve essere fiore all’occhiello dell’università, Brambilla non ha dubbi: la ricerca va promossa a livello internazionale oltre che nazionale. «L’investimento dell’Europa nella ricerca – spiega la rettrice – rappresenta non solo una scommessa sul futuro dell’umanità, ma una scelta etica e strategica per affrontare dilemmi complessi che riguardano temi che polarizzano e dividono: la sostenibilità, la salute, l’intelligenza artificiale e la giustizia sociale». Sul piano territoriale il supporto alla ricerca si traduce in un investimento di oltre 600 milioni nella realizzazione del campus Mind. La «maxipiattaforma dedicata alle infrastrutture tecnologiche di alta specializzazione» ospiterà 23mila persone tra ricercatori, docenti, studenti e si estenderà sui circa 200mila metri quadrati dell’ex area Expo, di cui 62mila destinati ai laboratori. Come spiega Brambilla a margine della cerimonia, il primo anno accademico in cui si potrà accedere al Campus sarà quello 2027. La grande sfida sarà «la condivisione delle infrastrutture di ricerca», a differenza di quanto avviene attualmente in Città studi dove ogni corso di laurea ha il suo edificio.

Musica! – La soprano María Martín Campos e il baritono Chao Liu concludono la cerimonia facendo vibrare l’Aula Magna sulle note di Puccini e Rossini. I momenti musicali in apertura e chiusura della cerimonia ribadiscono per Brambilla «che l’università non è solo un luogo di sapere ma anche di connessione tra diverse forme di espressione umana». Sono le 12:45: la rettrice riprende il tocco, il cappello cerimoniale deposto prima del discorso, lo sistema sulla nuca e invita i docenti ad alzarsi con lei per annunciare ufficialmente l’inizio dell’anno accademico 2024-2025.