Conoscenza, innovazione, futuro, persone, trasformazione, orizzonti, ma anche inclusività, curiosità, responsabilità, impegno, cultura, comunità, abitare. Queste le parole scelte dai tredici nuovi prorettori dell’Università Statale di Milano, insediatisi nel corso dell’incontro rotonda “Noi Statale” del 28 ottobre. In un Aula Magna gremita di professori e studenti, le parole dei nuovi prorettori si riuniscono nella parola “cura“, scelta dalla nuova rettrice, Marina Brambilla, come faro del mandato dei prossimi sei anni. A moderare l’incontro Venanzio Postiglione, direttore del Master in Giornalismo “W. Tobagi” e vicedirettore del Corriere della Sera, che ha introdotto i nuovi pro rettori tra gli applausi dei presenti.
La cura al centro – Nel corso dell’incontro, Brambilla ha spiegato come la parola da lei scelta pervaderà i sei anni che la attendono: “Cura” è per lei «Intesa come impegno quotidiano e costante nel prendersi cura dell’ateneo, delle persone che lo amano e lo compongono». Sollecitata da Postiglione, Brambilla ha spiegato che questa volontà di “prendersi cura” si sostanzierà anche in investimenti nella ricerca e nelle strutture dedicate agli studenti, in un ottica di un welfare pervasivo, che permei tutti gli ambiti dell’Università. Fondamentale per Brambilla anche riportare l’Università ad avere voce nel dialogo politico del territorio: «È un dovere portare una riflessione al decisore politico, con una posizione che non può essere di parte. Non si tratta di fare la voce grossa, ma recuperare il peso che gli atenei possono e devono avere».
I prorettori – Durante la tavola rotonda svoltasi nella sede di via Festa del Perdono, hanno preso la parola per presentare sé stessi e i propri obiettivi Giovanni Onida, prorettore vicario, e i prorettori Gian Battista Bischetti, delegato alla Realizzazione del campus dell’Università statale a MIND, Francesco Bruno Artuto Blasi, delegato Rapporti con il Sistema sanitario, Silvana Castano, delegata alla trasformazione digitale e intelligenza artificiale, Maura Catenaccio, protettrice delegata all’Internazionalizzazione, Marilisa D’Amico, delegata alla Terza missione e alle pari opportunità Mauro di Giancamillo, delegato all’Edilizia universitaria, Patrimonio architettonico e Assicurazione della qualità, Monica Diluca, delegata alla Ricerca e Carlo Florio, delegato alle Politiche di sostenibilità di bilancio.
Innovazione, tech e progresso scientifico – La nuova governance ha dimostrato il chiaro obiettivo di voler investire nel campo delle nuove tecnologie e del progresso scientifico, con un accento sull’Intelligenza artificiale e sullo sviluppo di progetti mirati alla formazione di studenti e personale, che possano valorizzare investimenti come quello nella costruzione del campus scientifico MIND. Come affermato dal neo pro rettore Francesco Blasi, delegato ai Rapporti con il Sistema Sanitario, l’obiettivo è investire sulla «formazione e preparazione di un centro di simulazione che formi i docenti e gli studenti ad un’attività pratica che li esponga ai più diversi scenari clinici, per venire incontro alle necessità attuali». A questo si affiancherà l’attenzione agli sviluppi tecnologici e la padronanza del progresso e dell’Intelligenza artificiale. Secondo le parole della pro rettrice Silvana Castano: «Obiettivo sarà insegnare, apprendere e fare ricerca, con un cambiamento che si baserà sull’uso pervasivo di tecnologie digitali basati sui dati e sulle nuove tecnologie dell’intelligenza artificiale».
Inclusività e orizzonti allargati – Non solo tecnologia e innovazione scientifica, ma anche creazione di una comunità inclusiva e responsabile verso l’altro. Marilisa D’Amico, protettrice delegata alla Terza missione e alle Pari opportunità, ha parlato dell’importanza di instaurare «Una società inclusiva, con la costituzione di una società dove ogni individuo abbia il suo posto e nessuno venga abbandonato».
Nel corso del suo intervento, D’Amico ha affermato: «C’è la necessità che i diritti non siano solo proclamati». In questo contesto si è inserito Gian Battista Stefano Simonetta, protettore delegato ai servizi agli studenti e diritto allo studio che ha dichiarato di voler incentrare il suo mandato su un “impegno” che differenzi l’Università Statale da quelle telematiche nei servizi e nella vicinanza agli studenti.