Il Rettore dell’Università degli Studi di Milano, Gianluca Vago, è apparso emozionato, giovedì 4 dicembre, durante il suo discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015. Era l’occasione per conferire tre lauree honoris causa in Comunicazione pubblica e d’impresa ai tre “preti di strada”: don Luigi Ciotti, don Virginio Colomegna e don Gino Rigoldi. “Voglio metterci un po’ di cuore”, ha detto Vago, prima di iniziare con i saluti istituzionali e i ringraziamenti, in Aula Magna.
Dopo il saluto del sindaco Giuliano Pisapia, Vago ha espresso la volontà di pensare ai buoni risultati della Statale. “Non è il giorno per piangersi addosso”, ha spiegato. Ricordando i segnali importanti come l’incremento delle immatricolazioni, in controtendenza con il resto d’Italia, soprattutto per le lauree magistrali. Gli altri punti forti dell’ateneo: la promozione dei docenti, la chiamata diretta di ricercatori dall’Europa e la collaborazione con gli ospedali e l’Istituto di genetica molecolare.
Vago ha poi insistito sul ruolo sociale dell’università come punto di aggregazione da dove nascono nuovi progetti. E, nell’ultimo anno, il novantesimo dalla nascita dell’università, si sono visti i primi risultati. Gli incontri sulla mafia e lo spettacolo teatrale “Io dico no” realizzato dagli studenti di Nando Dalla Chiesa; la ristrutturazione della biblioteca Crociera e l’apertura serale di quella centrale apprezzata anche dal rappresentate degli studenti Tommaso Sperotto presente all’evento.
“Non manca nulla” ha detto il rettore, che ha poi ribadito come lui stesso senta una forte responsabilità di dare speranza. Per questo la scelta di conferire una laurea honoris causa, consegnata da Nando Dalla Chiesa, a tre uomini che di speranza, agli ultimi, ai più deboli, ne hanno data moltissima.
Articolo di Federica Villa. Intervista video di Federica Scutari