Un banchetto ben fornito di fogli illustrativi e depliant ha accolto durante la mattinata dell’8 Novembre gli studenti del Polo di Mediazione Linguistica di Sesto San Giovanni. “Una mensa veramente per tutti” questo è l’ultima richiesta dell’Udu Milano, l’Unione degli Universitari che dal 1994 si batte per la difesa dei diritti studenteschi e che dallo scorso anno è approdata anche alla Statale di Milano. Vogliamo un’università che sia davvero pensata per tutti. Oggi chiediamo un servizio mensa che sia competitivo con quello delle altre sedi della Statale e che non crei disuguaglianze di trattamento su un’esigenza così fondamentale” dice il rappresentante degli studenti del dipartimento di Lettere, Matteo Liguori. Costi troppo alti, convenzioni troppo limitanti, orari scomodi. Il tutto condito da una buona dose di scortesia. Questi i difetti riscontrati dall’Udu. E non solo dall’Unione: nei giorni scorsi il sindacato studentesco ha proposto agli universitari del polo il questionario digitale “Mensa: cosa ne pensi?”. Con 215 risposte su 2.812 aventi diritto, i dati, anche se non rappresentativi di una larga maggioranza, sembrano confermare quanto lamentato dall’Udu. L’84% dei partecipanti all’iniziativa ha reputato necessario un cambiamento del servizio mensa mentre il 54% si è espresso negativamente sul rapporto qualità/prezzo. Dati che si inseriscono nell’alta percentuale degli studenti che dichiarano di usufruire del servizio mensa quotidianamente, il 74%.

«Il problema qui a Mediazione c’è ed esiste anche in termini peggiori rispetto alle altre sedi della Statale» spiega Guido Martinato, attivista dell’Udu e studente proprio nel polo di Sesto . «La convenzione per gli studenti qui costa cinque euro e non prevede la possibilità di fare un pasto completo. Puoi prendere soltanto un primo, perché con il secondo il prezzo sale a sei euro. Situazione diversa per la mensa della sede di Via Festa del Perdono che invece offre un pasto completo e ad un prezzo poco più alto». Problemi anche con gli orari di apertura. «I ragazzi con borsa di studio avrebbero diritto a due pasti convenzionati al giorno, dico avrebbero perché Glass resta aperto dalle 11.30 alle 14.30, orario che non permette di usufruire di tutti e due i pasti previsti» riprende Liguori.

Da qui le proposte del sindacato per una gestione pubblica e non più privata della mensa e per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti che, spiega il rappresentante, «dovrebbero migliorare anche gli atteggiamenti poco cortesi con cui ogni giorno siamo costretti a scontrarci».

Un problema quello del servizio mensa che sembra non rispondere in modo costante neanche alle esigenze alimentari dei ragazzi. Tra le offerte giornaliere infatti nessuna proposta gluten free o vegan.

La presenza attiva di uno stand Udu in facoltà sembra aver attirato l’attenzione di chi sente da molto tempo il problema:«Sono rassegnata – dice Alessia al terzo anno di Mediazione – uso la convenzione studenti ed è un rebus. Mangi il secondo? La frutta non è inclusa. Mangi un primo? La frutta allora torna». Un consiglio arriva da Ginevra, anche lei studentessa al terzo anno, che ribatte:« … e poi mi raccomando, occhio al piatto. Meglio sceglierne uno unico per mettere secondo e contorno, il sovrapprezzo è sempre in agguato».