Ricomincio da tre

A Cernobbio, Laglio e Mezzegra tre esempi di riqualificazione del territorio

Ricomincio da tre

Lug 31, 2017

di Valerio Berra, Simone Disegni, Andrea Fioravanti e Giovanni Marrucci

Un sentiero e un oliveto integrati nel contesto cittadino e una “bolla” in cima a una montagna per far abbeverare gli animali. Sono i tre progetti di riqualificazione del territorio del Lario-Intelvese che hanno vinto il bando per i “Beni Comuni” e ottenuto il finanziamento di Fondazione Cariplo. Le circostanze sono tutte diverse, ma lo scopo è lo stesso: restituire terreni abbandonati o malridotti per creare una nuova economia che aiuti concretamente gli abitanti della zona. Quest’area tra il lago di Como e la valle d’Intelvi ha pochi abitanti e molti pendolari. Negli ultimi anni i tanti comuni sparsi sulla costa hanno subìto le conseguenze dell’urbanizzazione che ha lasciato qualche cicatrice, come i terreni comunali incolti. «Questo progetto promuove il dono e contribuisce a creare comunità, permettendo di creare una nuova sinergia tra abitanti e territorio», spiega Monica Taborelli, segretaria generale della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, che ha emesso il bando e ha selezionato le domande per conto di Fondazione Cariplo. Un occhio alle tradizioni, un altro al turismo. Perché da piccoli progetti possono nascere inaspettate fonti di reddito. Così Cernobbio non sarà conosciuta solo per il forum Ambrosetti, né Laglio solo per la villa di George Clooney, o Mezzegra per il luogo dove fu giustiziato Mussolini. Tutto passa da un sentiero, un oliveto e una “bolla” (un piccolo lago naturale utilizzato per far bere le mucche). Si ricomincia da tre. E, come sostiene Massimo Troisi nel suo film del 1981, il miglior modo per ricominciare è partire da almeno tre certezze.

Il sentiero di Cernobbio

Riqualificare, sì, ma anche rendere vivo il territorio. È l’obiettivo del progetto che riguarda la via Oliera a Cernobbio, piccolo centro di quasi 7mila abitanti affacciato sul lago di Como. Un sentiero che collega le frazioni di Piazza Santo Stefano e Rovenna. E che oggi si presenta in larga parte abbandonato, con rami e foglie a ostacolare il percorso. Un sentiero che, di fatto, è inagibile. Riqualificarlo attraverso una manutenzione straordinaria e grazie ai fondi di Fondazione Cariplo sarà il primo passo. Poi, però, sarà necessario creare una rete e coinvolgere attivamente amministrazione locale e cittadini. Seguendo l’esempio di chi, come Arturo Bellini, ha pulito un’area antistante la sua casa in via Oliera. Rendendola di nuovo viva. Arturo è arrivato a Cernobbio ai tempi del servizio militare. Ha sposato una donna del posto e non se n’è più andato. La speranza di Matteo Monti, presidente del Consorzio Forestale Lario Intelvese responsabile del progetto, è che un giorno quei sentieri nei dintorni della via Oliera abbiano l’aspetto della porzione di terra riqualificata da Arturo. Fondamentali per la riuscita a lungo termine del progetto saranno poi i percorsi di formazione. Per tutti, dagli anziani ai bambini, con l’obiettivo di riscoprire il legame con la natura e abituare i cittadini a prendersi cura della terra e coltivarla. A beneficiarne, fra gli altri, anche i turisti. Che potranno salire verso la montagna, o scendere verso il lago, attraverso i sentieri della via Oliera.

L’oliveto di Laglio

Riconquistare un terreno abbandonato in mezzo al traffico e riqualificarlo con un nuovo oliveto. E un frantoio, per raccogliere i frutti di questo progetto finanziato da Cariplo e patrocinato dal comune di Laglio. L’ambizione è quella di integrare l’olivicoltura praticata nel passato con il contesto moderno. Il luogo scelto sembra quello meno indicato: un piccolo fazzoletto di terra a metà tra due strade trafficate. Sotto, la schiera di ville che affacciano sul lago di Como, comprate dagli emuli di George Clooney, residente da anni in questa zona. Sopra, il monte Colmegnone che ospitava centinaia di terrazzamenti, tecnica con cui gli agricoltori piantarono gli olivi prima dell’abbandono delle campagne negli anni ’50. In questo terreno lasciato da anni a se stesso, a metà tra passato e futuro, grazie alla Fondazione Cariplo, il Comune si impegnerà far nascere un giardino degli olivi. A potarli e a mantenerli vivi ci penserà l’Associazione Olivicoltori del basso Lario. L’obiettivo è insegnare ai cittadini di Laglio e ai possessori di oliveti della zona come raccogliere le olive e come frangersi l’olio in autonomia. Senza intermediari, come una volta. Nella filosofia del progetto tutto è a km zero. Compreso il piccolo frantoio, ricavato da uno stabile dietro la sede del comune di Laglio.

La “bolla” di Mezzegra

Millecinquecento litri. E’ il quantitativo d’acqua di cui necessita ogni giorno un allevamento di cinquanta mucche, soltanto per dissetare gli animali. Come quello di Massimo Pretti, che dalla fine di maggio alla fine di settembre si trasferisce in alpeggio sulla vetta del monte di Tremezzo, all’interno del territorio di Mezzegra. La vista sulla riva occidentale del lago di Como, da lassù, è di quelle da togliere il fiato, ma meglio astenersi se si soffre di vertigini o pressione alta: siamo oltre quota 1.700 metri. Per Massimo e Baris, l’allevatore turco che gestisce gli animali assieme al proprietario della fattoria, oggi le risorse idriche sono davvero un bene raro: senza fonti naturali da cui attingere, l’acqua necessaria per dare da bere a capre e mucche e per produrre i formaggi di latte misto va risparmiata da quella delle piogge, oppure portata faticosamente in quota con cisterne caricate su di un grande trattore. Una realtà destinata a cambiare presto una volta che, come prevede il progetto di riqualificazione co-finanziato dalla Fondazione Cariplo, sarà ripristinata poche decine di metri più a valle la “bolla”. Nessuna traccia di sapone, né di speculazione finanziaria. Nella tradizione di montagna della zona, si definisce con questo termine una depressione naturale del terreno che impedisce alle acque piovane di defluire al di sotto della superficie, dando forma ad un piccolo lago naturale. Entro settembre 2019, secondo quanto prevede il progetto, sarà ripristinata ed impermeabilizzata quella che si trova proprio al di sotto degli alpeggi estivi di Pretti. Oltre ai pascoli, a beneficiarne saranno però anche i turisti che, a piedi o in mountain bike, attraversano le cime della zona lungo la storica Linea Cadorna. Flussi di camminatori e di sportivi, c’è da starne certi, destinati ad aumentare grazie all’attrazione del piccolo lago naturale che dominerà quello principale, già méta conosciuta ai turisti di tutto il mondo.