«Sono previsti 130 pullman da tutta Italia, porteremo in piazza 50mila persone». Così gli organizzatori del gruppo “IoApro” hanno annunciato sulla loro pagina Facebook. Nonostante il divieto della Questura di Roma di manifestare, ristoratori e commerciati sono già in viaggio verso  Montecitorio e si stanno preparando al sit-in previsto per le 15.00 per chiedere riaperture più veloci. Cresce la tensione e la capitale è blindata.

La protesta – Inviti e messaggi via social, oltre ad aggiornamenti in tempo reale. «L’ultimatum è scaduto. Vi abbiamo dato 48 ore per legittimare le Riaperture di tutte le attività economiche. NESSUNO CI HA RISPOSTO». I ristoratori ed esercenti di “Io Apro” sono pronti a scendere di nuovo in piazza Montecitorio, dopo gli scontri e le tensioni del 6 aprile – che hanno coinvolto anche gruppi di estremisti di CasaPound e No mask. Protestiamo per «sostenere tutte le categorie commerciale e imprenditoriali contro le chiusure imposte alle attività». «Ci raduneremo al Pantheon alle 14.30, per poi muovere tutti insieme verso piazza Montecitorio», si legge. La Questura di Roma però fa sapere in una nota ufficiale di aver negato l’autorizzazione al presidio, «in quanto la piazza è già stata concessa nella stessa fascia oraria ad un altro gruppo di manifestanti con una partecipazione di 100 persone», numero massimo per consentire il rispetto delle regole anti-contagio.

Presidi delle forze impegnate nell’ordine pubblico a prevenzione della manifestazione non autorizzata in piazza Montecitorio, prevista per questo pomeriggio. ANSA/CLAUDIO PERI

«Circonderemo il Parlamento» – «Noi a Montecitorio andremo lo stesso, ci appoggeremo a un’altra manifestazione di imprenditori autorizzata», ha dichiarato il ristoratore fiorentino Mohamed El Hawi, rappresentate del gruppo “IoApro, domenica a Mezz’ora in più. Le forze dell’ordine sono già attive sul territorio intensificando i controlli nelle vie di accesso alla città e presidiando la piazza: «Ci stanno bloccando a tutti i caselli, i pullman e le auto. Ci sono migliaia e migliaia di poliziotti che ci stanno seguendo. Chissà se non si faranno da parte quando arriveremo a Montecitorio per protestare pacificamente, a braccia alzate», aggiunge El Hawi in un video di aggiornamento sulla pagina Facebook “IoApro”. «Non alzeremo un dito, sarà una manifestazione gandhiana. È una battaglia sociale, né di destra né di sinistra. Anche se cercheranno di bloccarci, noi arriveremo». Un video postato online mostra alcuni ristoratori bloccati alle stazioni dei treni, mentre viene annunciato dal gruppo l’arrivo di già 7mila manifestanti a Roma. Ha annunciato la sua partecipazione via social anche l’ex M5s Giovanni Favia, da qualche anno ristoratore «Quando la questura di Roma ieri mi ha telefonato intimandomi di non recarmi nella capitale ho risposto con cordialità ma negativamente».

Il presidio in Sicilia – Anche a Palermo cresce la tensione e si protesta per «non morire di crisi». Ristoratori, barbieri, parrucchieri, titolari di centri benessere ed esercenti siciliani si sono radunati in mattinata di fronte alla sede della Regione Sicilia, chiedendo la riapertura delle attività e i ristori adeguati.

I prossimi passi  – Il lunedì di cambio di colori per le Regioni, con quasi tutta Italia in zona arancione ha portato alle le riaperture di molte delle attività commerciali prima bloccate, tra cui estetisti e parrucchieri, ma continua lo stop per il consumo di cibi e bevande all’interno di bar e ristoranti, che potranno contare – come del resto in zona rossa – solo su consegne a domicilio e asporto. Varie le ipotesi sul tavolo in vista dei mesi più caldi. Tra queste, la prenotazione obbligatoria nei ristoranti e l’aumento di tavoli all’aperto. Attese per il 20 aprile, le prime indicazioni su quanto accadrà nel mese di maggio, in base al monitoraggio dei dati e all’andamento della curva epidemiologica, che si ultimerà con il nuovo decreto del 26 aprile.

“Aperturisti” contro “rigoristi” – Non manca lo scontro tra gli schieramenti politici. Centro-destra e renziani premono per avere dal presidente del consiglio Mario Draghi un cronoprogramma per le riaperture, tra cui quelle dei ristoranti e dei bar. Per il ministro della Sanità, Roberto Speranza, «non bisogna bruciare le tappe», agendo con «gradualità e attenzione». Matteo Salvini, in visita nell’ex area Expo di Milano, sottolinea: «bisogna aprire già domani dove si può». E sulla manifestazione organizzata dai commercianti di “IoApro” a Roma dice: «li ho sentiti ieri e oggi. Ci saranno incontri con ministri della Lega e li ho invitati alla calma e all’ordine. Ma vogliono solo lavorare».