Stadi vecchi e sempre più vuoti: dal Rapporto annuale sul movimento calcistico italiano, presentato nella mattina del 4 aprile dalla Figc, emerge un quadro sempre più desolante. I dati relativi alla stagione 2011/2012 sono chiari: gli stadi italiani di serie A si sono riempiti solo per il 55 per cento dei posti. In questo, risultano lontanissime sia la Bundesliga tedesca, con il 94 per cento dei seggiolini sempre pieni, sia la Premier League con un ottimo 92 per cento.

In Serie A continua il calo dell’affluenza negli stadi: -1,6 per cento – circa 200 mila spettatori in meno – tra la stagione 2011/2012 e quella precedente. Solo nel 2008/2009, negli ultimi cinque anni, si è avuto un aumento del pubblico presente sugli spalti di Serie A.

In controtendenza la Serie B, che la scorsa stagione ha festeggiato un corposo aumento di spettatori: +22,8 per cento, anche grazie all’arrivo di grosse piazze come Sampdoria, Bari e Verona.

Ma l’ecografia degli stadi, proprio mentre si consuma l’ultimo capitolo della saga farsa di Is Arenas, è preoccupante anche da un altro punto di vista: le 36 strutture di A e B hanno un’età media di 57 anni. Non solo: 15 di questi non hanno i requisiti medi per accedere alla più bassa categoria Uefa.

Francesco Paolo Giordano