La bagarre in Parlamento non si ferma. In aula si sarebbe dovuto parlare della situazione di Alfredo Cospito e dell’eventuale revoca del 41 bis ma la polemica si è spostata sul caso Donzelli-Delmastro. Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella sua informativa, è stato costretto a spendere delle parole sull’accaduto. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha provato a spostare l’attenzione del dibattito sulle richieste di Alfredo Cospito: «È un attacco allo Stato, non al governo».

Le opposizioni contro Delmastro – La presunta rivelazione del deputato Giovanni Donzelli di documenti sensibili ha alimentato il primo febbraio il dibattito parlamentare durante l’informativa del ministro della Giustizia Carlo Nordio in Camera e in Senato. M5S e PD hanno presentato due mozioni in cui hanno chiesto le dimissioni del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Secondo le opposizioni, Delmastro avrebbe passato al collega Donzelli, nonché suo coinquilino, le carte che il deputato ha letto in Parlamento svelando delle parole che Cospito avrebbe scambiato con dei mafiosi al 41 bis. Bufera politica che è finita sul tavolo del ministro Nordio, che, nell’informativa su Cospito, sul caso ha precisato così: «Tutti gli atti riferibili a detenuti in 41 bis sono per loro natura sensibili». Ovvero, è da verificare se possano essere divulgati. Intanto un’indagine sulle rivelazioni Donzelli-Delmastro è stata aperta dalla Procura di Roma. Il sottosegretario Delmastro si è difeso sul Corriere ribadendo che i documenti erano presenti «in una relazione basata sull’osservazione degli agenti penitenziari» e che non erano tutelati dalla segretezza. In  Senato è intervenuto anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha evidenziato le diverse posizioni sul tema all’interno della maggioranza: «Il problema è tra il ministro della Giustizia e due colonne di Fratelli d’Italia (Donzelli e Delmastro, ndr), che dicono esattamente il contrario di quello che il ministro ha detto sino a oggi». Cioè, secondo Renzi, la maggioranza sarebbe spaccata tra una posizione giustizialista e una garantista. Una rottura che trova conferma nelle parole del senatore forzista Maurizio Gasparri che, in un’intervista sul Corriere, ha dichiarato: «Giovanni (Donzelli, ndr) si deve rendere conto che è di fatto il reggente di Fratelli d’Italia. Ci sono cose che cambiano e vanno gestite diversamente da prima».

Nordio sul caso Cospito – «Non esiste un 41bis di serie A o di serie B», ha affermato Nordio di fronte ai parlamentari per ribadire la posizione dell’esecutivo sul caso Cospito: questo tipo di regime «non si tocca». Il governo si impegnerà per le cure mediche del detenuto ma non accetterà in maniera autonoma la richiesta di revoca di 41 bis per il suo stato di salute perché aprirebbe «una diga a una serie di pressioni nei confronti dello Stato da parte di altri detenuti che si trovano nelle stesse condizioni». Per decidere, il governo attende giovedì 2 febbraio il parere del Procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo sull’istanza di revoca della pena per il detenuto.

Le richieste di Cospito – Lo scontro politico ha messo in ombra il caso di Alfredo Cospito, anarchico condannato al 41 bis in sciopero della fame da più di cento giorni. Il detenuto continua la sua battaglia per l’abolizione del carcere duro ma ha anche precisato che non condurrà la sua lotta fino allo stremo: «Voglio vivere». Il 7 marzo ci sarà l’udienza della Cassazione che prenderà in esame il reclamo del detenuto contro il 41 bis.