Dopo settimane di esitazioni Berlino e Washington si sono decise. La Germania invierà in Ucraina 14 carri armati Leopard 2A6 e gli Stati Uniti manderanno 31 tank Abrams M1. Il Cremlino ha condannato la risoluzione dell’Occidente attraverso le parole del suo portavoce Dimitry Peskov, secondo cui i carri americani «bruceranno allo stesso modo degli altri». Aspra anche la reazione dell’ambasciatore russo in Germania, che ha definito la decisione del cancelliere «altamente pericolosa». Secondo il settimanale tedesco Spiegel gli alleati europei forniranno in totale 80 carri armati divisi in due battaglioni da 40 veicoli. Oltre alla Germania contribuiranno Regno Unito, Polonia, Norvegia, Finlandia, Paesi Bassi e Spagna. Nel frattempo il governo ucraino incalza e punta al rialzo chiedendo agli alleati aerei e navi da guerra ma per ora dalla Nato arriva solo un no categorico.
Trattative e tensioni– La notizia della risoluzione tedesca è stata confermata mercoledì mattina con l’annuncio ufficiale del cancelliere Olaf Scholz, dopo che indiscrezioni erano trapelate già martedì sul giornale tedesco Spiegel. La decisione americana è arrivata la sera dello stesso mercoledì, dopo una telefonata del presidente americano Biden con gli alleati: il cancelliere tedesco, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Rishi Sunak e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. Alla fine della telefonata Biden ha dichiarato armonia tra i governi: «Siamo uniti nel sostegno all’Ucraina, nonostante la convinzione della Russia che ci saremmo separati». I media americani riferiscono però che il presidente avrebbe sbloccato l’invio delle armi con riluttanza e solo dopo intense trattative, soprattutto per dimostrare agli avversari la compattezza della coalizione occidentale, in bilico dopo le tensioni delle ultime settimane.
Ritardi – Nonostante la riconoscenza di Volodymyr Zelensky verso Biden e Scholz, il capo di Stato ucraino rimane preoccupato per le tempistiche. I Leopard saranno presi dalle scorte della Bundeswehr, le forze armate tedesche, ma saranno consegnati solo tra fine marzo e inizio aprile. Quelli promessi dagli americani saranno costruiti ex novo dalla General Dynamics Land Systems, quindi non saranno disponibili prima di qualche mese. L’addestramento dei soldati ucraini sui tank americani invece, ha rassicurato Biden, inizierà presto.
Le reazioni – Di fronte al rischio di un’escalation del conflitto, Biden ha chiarito che «non c’è nessuna minaccia alla Russia in tutto questo. La nostra non è un’offensiva: aiutiamo l’Ucraina a difendersi». Sembra però smentirlo il consigliere ucraino Mychajlo Podolyak, che ha dichiarato inevitabile il peggioramento della guerra. Il Cremlino ha dichiarato che «la fornitura di carri armati a Kiev è la prova del coinvolgimento diretto dell’occidente nel conflitto in Ucraina» e ha allontanato ogni speranza di trattativa, attraverso il suo portavoce Dimitry Peskov: «Il presidente russo Vladimir Putin non considera più possibili colloqui con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky». Il presidente ucraino ha ringraziato Biden con un Tweet: «È un passo importante sulla via della vittoria. Oggi il mondo libero è unito come mai prima d’ora per un obiettivo comune: la liberazione dell’Ucraina».
Thank you @POTUS for another powerful decision to provide Abrams to ??. Grateful to ?? people for leadership support! It’s an important step on the path to victory. Today the free world is united as never before for a common goal – liberation of ??. We’re moving forward
— ????????? ?????????? (@ZelenskyyUa) January 25, 2023