Una barca che si ribalta in mezzo al mare con donne e bambini chiusi a chiave nella stiva, i soccorsi che tardano ad arrivare e lo scambio di accuse su chi avrebbe dovuto salvare i migranti. Un copione già in parte  con la tragedia di Cutro che si è ripetuto, in modo più grave, al largo delle coste del Peloponneso nella notte tra martedì e mercoledì 14 giugno. Sono stati raccolti 104 superstiti e le vittime accertate sono 78 e non 79 come dichiarato inizialmente. Ma è un numero destinato a salire: i dispersi sono circa 500 e, secondo la guardia costiera ellenica, erano almeno 700 le persone a bordo, tra cui molte donne e bambini. Potrebbe essere il peggior naufragio dal 2015, dove persero la vita più di mille migranti al largo della Libia.

La foto della nave nel pomeriggio di martedì 13 giugno.
(Foto di EPA/HELLENIC COAST GUARD)

«Difficile recuperare altre vittime» – Durante la notte non sono state trovate altre persone. Le ricerche dei dispersi continueranno almeno fino a venerdì, ma secondo il ministro delle Politiche marittime Kostas Karamanlis, «la nave è affondata in una zona profonda 4mila metri, sarà difficile recuperare altre vittime». La guardia costiera greca intanto ha aperto un’inchiesta contro i trafficanti di esseri umani coinvolti nel naufragio della nave.

Sopravvissuti solo uomini – Tra i naufraghi salvati sono presenti solo uomini tra i 16 e i 40 anni che adesso sono ricoverati negli ospedali della zona a causa di polmonite e ipotermia. Tutti sono stati trovati senza giubbotti di salvataggio, attrezzature che probabilmente non erano presenti a bordo. Secondo i testimoni, nella plancia della nave c’erano anche donne e almeno 100 bambini.
L’imbarcazione, hanno dichiarato fonti governative elleniche, era partita da Tobruk, in Libia, con l’intento di arrivare sulle coste italiane. I migranti provenivano soprattutto da Pakistan, Egitto e Siria.

Senza motore e capitano – Il naufragio è avvenuto in 15 minuti: un guasto al motore ha lasciato l’imbarcazione lunga 30 metri in balia delle onde. L’eccessivo numero di persone a bordo ha poi portato la nave a ribaltarsi su un lato intorno alle 2 del mattino di mercoledì. I sopravvissuti hanno raccontato che il capitano se n’era andato via su una piccola imbarcazione prima della tragedia.
La barca non era sconosciuta alle autorità: martedì sera sia Alarm Phone, una Ong che mette in contatto guardia costiera e navi in difficoltà, che Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera, avevano avvisato i mezzi di soccorso greci della presenza dell’imbarcazione. Ma secondo la guardia costiera ellenica, i soccorsi sono stati rifiutati dai migranti che volevano arrivare in Italia.

Lutto nazionale – In Grecia si vota il 25 giugno, ma a causa del naufragio è stata sospesa la campagna elettorale e sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale. I partiti stanno discutendo se annullare anche il dibattito televisivo in programma nella serata di oggi. La commissaria europea per la Salute, la greca Stella Kyriakides, ha dichiarato su Twitter: «Sono profondamente rattristata per la significativa perdita di vite umane e per le persone disperse al largo della costa greca. Con gli Stati membri e i paesi terzi, dobbiamo fare di più per fermare le reti criminali che ogni giorno mettono a rischio la vita». Identico appello è stato fatto dalla commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson.