Duecento mila dosi. Questo il numero di somministrazioni quotidiane di vaccini previsto per la settimana appena iniziata. In attesa dell’arrivo del farmaco di Johnson & Johnson (previsto per aprile), la campagna proseguirà con le 334mila dosi di Moderna arrivate ieri all’aereoporto di Pratica di Mare. In arrivo anche nuovi stock di Pfizer mentre mercoledì 24 marzo approderanno in Italia 279mila vaccini Astrazeneca. Il commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo fa sapere all’Ansa che la campagna prosegue con il freno a mano tirato a causa dei ritardi nelle consegne: l’Italia può vaccinare il doppio delle persone di quanto fa oggi. E per incrementare la velocità è previsto per oggi, 21 marzo, un vertice a Palazzo Chigi tra il commissario, il premier Mario Draghi e il capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. All’ordine del giorno anche le 4 milioni di dosi del primo trimestre che mancano rispetto alle 15,7 milioni previste. Un taglio del 25% dovuto ad AstraZeneca che ne consegnerà 30 milioni entro il 3 aprile, contrariamente alle 120 milioni prenotate dalla Commissione Europea.
I numeri – Negli ultimi sette giorni la media delle persone vaccinate quotidianamente è stata di 168.339. Complice lo stop ad Astrazeneca, i numeri sono in calo rispetto alla settimana precedente in cui erano state inoculate sempre almeno 171.755 dosi, non considerando domenica 14 marzo, giorno in cui le iniezioni diminuiscono drasticamente. Proprio guardando i dati del settimo giorno della settimana si notano però i primi segnali di un’accelerazione: il 21 marzo, sono state fatte oltre 122mila iniezioni. Si tratta della domenica più produttiva da quando è iniziata la campagna.
L’attacco di Sileri – Campagna il cui esito dipende anche dalla velocità di somministrazione delle Regioni. «Non è possibile avere 21 sistemi sanitari regionali che vanno in ordine sparso e che una piattaforma dedicata alla vaccinazione non abbia funzionato, considerato che ci sono mesi di lavoro dietro», ha attaccato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri facendo riferimento al malfunzionamento del sistema informatico “Aria” in Lombardia e agli sms non arrivati per le convocazioni all’hub di Cremona. Sileri resta comunque convinto che «per la fine dell’estate sarà completata la campagna per coloro che desiderano vaccinarsi a patto che non vengano fuori varianti che eludono i vaccini esistenti».
Toscana e Lazio – La campagna sta procedendo invece senza ostacoli nel Lazio. Sono già state effettuate 800mila somministrazioni, pari però a quante ne fa la Gran Bretagna in un solo giorno. Secondo i dati elaborati da Il Sole 24 ore, nella regione governata da Nicola Zingaretti più del 25% degli ottantenni e degli ultranovantenni hanno ricevuto le due dosi del vaccino mentre la metà degli anziani appartenenti a queste due fasce di età ne ha ricevuta una. In Toscana, al contrario, solo il 18,6% dei novantenni e il 2,4% degli ottantenni è stato vaccinato con doppia iniezione. Il presidente Eugenio Giani si è difeso: “Il ritardo è dovuto alle caratteristiche che ci siamo dati nella programmazione. Ma domani arriveranno 50mila dosi e andranno tutte agli anziani“.
Più di 150.000 medici – Continua intanto l’arruolamento del personale. Il ministero della Salute può contare su 164.800 medici: 42mila di famiglia, 38mila specializzandi, 7mila pediatri, 14.800 specialisti ambulatoriali e 63mila odontoiatri. Pronti anche fino a 270mila infermieri. 19mila invece le farmacie coinvolte. Ma su quest’ultimo caso la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici pone i suoi paletti: «Il medico dev’essere presente in ogni sede vaccinale, comprese le farmacie e le parafarmacie, per raccogliere il consenso informato e garantire l’intervento in caso di necessità».