Prime prove di ritorno alla normalità per gli italiani. Da oggi, 26 aprile, entra in vigore il nuovo decreto Covid approvato il 21 aprile dal governo Draghi, che dopo mesi di rigore addolcisce le restrizioni nella speranza di liberare il Paese e rilanciare la sua economia. Dal ritorno della zona gialla in 15 regioni (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta restano in arancione mentre la Sardegna è rossa) al debutto del green pass per gli spostamenti fino alla riapertura di ristoranti, cinema e teatri: ecco le novità e la road map per le future riaperture.
Spostamenti – Se tra regioni gialle ci si può spostare liberamente, per entrare ed uscire dalle altre serve ora il green pass. Si tratta di un certificato che viene rilasciato dal medico di base alla persona che sia stata vaccinata non oltre sei mesi prima, che sia guarita dal Covid da non più di sei mesi o che sia in possesso di un test negativo molecolare o antigienico fatto entro 48 ore dalla partenza. Per lavoro, salute, urgenze o per andare nelle seconde case basta invece l’autocertificazione. In tutti casi, resta l’obbligo di rispettare gli orari del coprifuoco alle 22 (sul quale non si è sopito lo scontro politico).
Visite – Resta il vincolo di una visita al giorno ad amici e parenti ma aumenta il numero di persone consentito: da oggi ci si potrà muovere in quattro. Sempre esclusi dal conto i figli minorenni e le persone disabili o non autosufficienti. Se si vive in zona gialla la visita può avvenire anche in un’altra regione, purché sia gialla anch’essa, mentre in arancione il raggio di spostamento resta quello del comune. Fanno eccezione a tutte queste regole le aree rosse, dove andare a trovare familiari o conoscenti rimane vietato.
Ristoranti – Riaprono i ristoranti a pranzo e a cena ma solo quelli che hanno tavoli all’aperto e che si trovano in zona gialla. Il servizio al chiuso sarà invece consentito solo a partire dal 1° giugno e comunque limitatamente agli orari dettati dal coprifuoco, che rimane alle 22,00. Al bar si può bere o mangiare solo ai tavoli esterni o al bancone a condizione che il locale ne abbia uno all’aperto: anche in questo caso, quindi, vietata la consumazione all’interno con la conseguenza che chi non ha dehors può fare solo servizio ai tavoli e asporto fino alle 18,00. Stesse regole anche per esercizi assimilabili come pub, gelaterie, pasticcerie mentre l’unica ristorazione senza limiti di orario è quella di alberghi e strutture ricettive. In tutti questi casi, allo stesso tavolo è ammesso un massimo di quattro persone con un’eccezione per i conviventi. La distanza è fissata a un metro. In zona arancione e rossa, invece, bar e ristoranti sono chiusi. Rimane consentito l’asporto di cibo e bevande fino alle 18 dai bar e fino alle 22 da enoteche, vinerie e ristoranti. Sempre possibile la consegna a domicilio.
Riapre la cultura – Se in zona rossa e arancione tutto continua a tacere, si riaccendono gli schermi e si rialzano i sipari in zona gialla. Sia pur con alcune limitazioni: l’obbligo di prenotare il posto a sedere e rispettare il metro di distanza tra gli spettatori (ad eccezione dei conviventi); tetto del 50% alla capienza dei locali, che comunque possono ospitare fino ad un massimo di mille spettatori all’aperto e di 500 al chiuso. Anche se in base all’andamento dei contagi e alle caratteristiche dei luoghi si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di persone purché all’aperto. Tornano, sempre in giallo, anche le visite nei musei, alle mostre e nei siti archeologici ma nel fine settimana solo su prenotazione.
Ancora ferme piscine e palestre – Sempre da oggi, chi vive in una regione gialla può ricominciare a praticare qualsiasi tipo di sport all’aperto, anche di squadra e di contatto, con l’unico vincolo del divieto di accesso agli spogliatoi. Questo significa che si potrà organizzare una partita di calcetto con gli amici o un match di tennis purché ci si faccia la doccia a casa. Resta invece l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza in zona arancione, dove è però consentito recarsi in aree attrezzate all’aperto e parchi pubblici così come presso centri e circoli del proprio comune o anche di comuni limitrofi per svolgere sport di base e camminare. Regole più stringenti per le regioni in rosso: qui attività sportiva di base e attività motoria sono ammesse solo nei pressi della propria abitazione mentre centri e circoli sportivi, sia all’aperto che al chiuso, sono fermi. Restano chiuse su tutto il territorio nazionale piscine e palestre, che secondo una nota del consiglio dei ministri potranno riaprire rispettivamente solo dal 16 maggio e dal 30 giugno.
Scuola a due velocità – Tutti sui banchi fino alla terza media a prescindere dal colore della regione. Per quanto riguarda invece le superiori, in zona rossa la presenza è garantita dal 50% al 75% mentre in arancione e giallo la soglia sale dal 70 al 100% con priorità a matricole e maturandi e didattica a distanza a rotazione per tutti gli altri. Sulla didattica universitaria decidono gli atenei in giallo e in arancione, fermo restando che esami e lezioni devono svolgersi per lo più in presenza.