La prima a entrare, l’ultima a uscire. Eva Kaili, politica greca, ex vicepresidente del Parlamento europeo, era l’ultima delle persone coinvolte nello scandalo Qatargate ancora in cella. Adesso andrà ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Era stata arrestata il 9 dicembre 2022 con le accuse di associazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro con cui il Qatar e il Marocco volevano influenzare le politiche comunitarie.

Eva Kaili

Eva Kaili (foto da Wikimedia Commons)

A casa – Dopo oltre quattro mesi di carcere anche Eva Kaili, 44 anni, ex vicepresidente del Parlamento europeo sarà a breve rilasciata. Il tribunale di Bruxelles ha disposto per Kaili gli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. «Una decisione logica che abbiamo atteso per fin troppo tempo», ha commentato Sven Mary, avvocato della politica ellenica. Kaili è indagata nell’ambito dell’inchiesta Qatargate per presunta corruzione volta a influenzare i processi decisionali dell’Unione europea. L’eurodeputata tornerà ad abitare nella sua casa di Bruxelles e si riunirà alla figlia di 2 anni. «Esce di prigione a testa alta e con dignità, non ha confessato reati che non ha commesso, lotterà per la sua innocenza fino alla fine», ha detto Michalis Dimitrakopoulos, l’altro difensore di Kaili.

Magistratura – Non è ancora chiaro cosa abbia fatto l’ex vicepresidente del Parlamento Ue per stare così a lungo nel carcere di Haren, quale ruolo abbia avuto nella presenza di 750 mila euro in contanti nella casa di Bruxelles che divideva con il compagno Francesco Giorgi, ex assistente dell’Europarlamento, anche lui coinvolto nello scandalo e ora agli arresti domiciliari in un’altra casa. Interrogata dal giudice istruttore di Bruxelles Michel Claise, Kaili aveva dichiarato di aver trovato, subito dopo l’arresto di Giorgi, una valigia piena di banconote nello studio del compagno e di aver chiesto a suo padre, Alexandros Kaili, di portarli con sé all’hotel Sofitel dove alloggiava, perché qualcuno sarebbe passato a prenderli.

Qatargate – È stato definito il più grande scandalo che ha investito le istituzioni europee. A dicembre 2022, Kaili, Giorgi, l’ex eurodeputato del Pd e fondatore della Ong “Fight ImpunityAntonio Panzeri, e il segretario generale dell’Ong “No peace without justice” Niccolò Figà-Talamanca, sono stati arrestati a seguito delle indagini condotte nell’ambito dell’inchiesta ribattezzata dalla stampa “Qatargate”. La magistratura belga ha scoperto che alcuni membri del Parlamento europeo avevano accettato soldi e regali da parte del governo del Qatar e del Marocco, volti a influenzare la politica dell’Eurocamera a favore degli interessi dei due Paesi. Secondo le indagini, il solo Qatar avrebbe ricompensato Panzeri attraverso una donazione alla “Fight Impunity” di 2,6 milioni di euro. L’eurodeputato italiano Panzeri è uscito il 13 aprile dal carcere dopo che il tribunale di Bruxelles aveva deciso di rilasciarlo sotto sorveglianza elettronica.