Il ministro della Difesa Guerini durante la visita al Centro ospedaliero di Milano (foto ANSA)

La più grande campagna di vaccinazione nella storia d’Italia. Quello che si sta profilando nelle ultime ore è uno sforzo senza precedenti per cercare di arrestare l’impennata dei contagi da Covid -19. Una super zona rossa per l’intera nazione, tre settimane di lockdown per vaccinare in massa, dopo l’ok del ministero della Salute alla somministrazione del siero Astra Zeneca anche agli over 65.
L’ipotesi è sul tavolo e se ne discuterà giovedì 8 marzo nel vertice straordinario tra i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il capo del Cts Agostino Miozzo e il nuovo commissario per l’emergenza Giuseppe Figliuolo: per il generale dell’esercito, recentemente incaricato dal premier Mario Draghi di sostituire Domenico Arcuri, è il primo banco di prova in cabina di regia. Il progressivo affollamento dei reparti di terapia intensiva, l’avanzata della variante inglese e l’impennata dell’indice di positività al 7,6% sembrerebbero indurre Palazzo Chigi a un cambio di strategia in corsa, con il premier pronto a considerare ulteriori misure restrittive dopo quelle varate nel Dpcm del 6 marzo. Il coprifuoco, attualmente in vigore dalle 22 alle 5, potrebbe essere anticipato di due o tre ore, e una chiusura generalizzata nei weekend è al vaglio di governo e scienziati: decisivo sarà l’esito del dialogo in seno alla maggioranza, con il fronte guidato da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che spinge per evitare nuove chiusure.

26 milioni di nuovi vaccini – Dopo il calo nelle consegne delle ultime settimane, Roma dovrebbe d’ora in avanti poter contare su un numero imponente di vaccini: fino alla fine di aprile è previsto l’arrivo di ventisei milioni di nuove dosi, che dovrebbero diventare più di cinquanta nei tre mesi successivi. Le indicazioni del governo sono chiare e le Regioni avvisate: le somministrazioni dovranno avvenire tutte e in fretta. Non sono ammessi ulteriori ritardi, dopo che negli ultimi mesi è stata distribuita appena una dose su quattro di quelle consegnate da Astra Zeneca. Negli ultimi giorni giorni è stata superata la regola che imponeva alle Regioni di tenere da parte il 30 per cento delle dosi per garantire i richiami, dal che il ritmo della campagna vaccinale è leggermente aumentato: la regione più virtuosa è la Valle d’Aosta con più del 94 per cento di dosi inoculate in rapporto a quelle ricevute. Fanalino di coda la Sardegna ferma al 65 per cento, che pure rappresenta l’isola felice” italiana, la prima passata in zona bianca, per sbarcare sulla quale il governatore Christian Solinas ha disposto l’adozione del passaporto sanitario.

Astra Zeneca per tutti – Il colosso anglo-svedese, a cui è stata bloccata l’esportazione in Australia di 250 mila dosi prodotte nello stabilimento frusinate di Anagni e che è stato più volte oggetto di dubbi tra gli scienziati sull’efficacia del suo siero nei confronti delle fasce più vulnerabili della popolazione, dovrebbe ora rappresentare uno dei perni della campagna di immunizzazione al virus: il ministero della Salute ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino Astra Zeneca su ampia scala, finora limitato per precauzione ai soli under 65 (dopo che una prima disposizione prevedeva il limite a 55 anni). «Entro la fine dell’estate tutti coloro che lo vorranno saranno vaccinati», ha rassicurato il ministro Speranza, ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più. «Ci sono nuove evidenze che dimostrano che anche il vaccino di AstraZeneca può essere usato su tutte le fasce generazionali – ha aggiunto il responsabile nazionale della Salute – noi abbiamo ricevuto un parere che va in questa direzione dal Cts e ci sarà una circolare che andrà in questa direzione».

Viggiù primo paese “Covid free” – Viggiù, in provincia di Varese, si candida a essere il primo paese d’Italia “covid free”, dopo la campagna vaccinale di massa che ha coinvolto gli abitanti maggiorenni. La somministrazione, preceduta da uno screening collettivo, è stata decisa dopo che nel paese si erano registrati vari focolai di infezione e soprattutto erano state rilevate diverse varianti: una su tutte quella scozzese, individuata per la prima volta in Italia. «Se contiamo il personale sanitario e altre categorie che erano già state vaccinate in precedenza – ha dichiarato il sindaco Emanuela Quintiglio – possiamo concludere che l’80 per cento degli abitanti ha avuto la prima dose di vaccino: non possiamo che essere più che soddisfatti. Spero gli italiani vengano a trovarci in villeggiatura quest’estate».