Milano metropoli sostenibile anche quando si tratta di spostamenti. Lo ha rivelato il report Thank you for sharing della Clean Cities Campaign, che ha analizzato 42 città europee per scoprire quanto sono diffusi i servizi di sharing (cioè mezzi di trasporto in condivisione), i bus a zero emissioni e le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. Il capoluogo lombardo si merita il settimo posto, trainato soprattutto dall’indicatore di micromobility (bici e monopattini elettrici) e dalla proporzione degli autobus ecologici rispetto al numero totale di veicoli. Sono quasi 15 ogni 1000 abitanti i mezzi a due ruote che possono usare i cittadini milanesi. I bus elettrici, invece, sono 352. La proporzione fa guadagnare a Milano il terzo posto nella classifica parziale di questo indicatore, ma sono solo un quarto della flotta totale di autobus. Di contro, per la prima in classifica, Oslo, due bus su tre non inquinano.

La sfida nazionale – Sono solo quattro le città italiane considerate dallo studio. Insieme a Milano, anche Torino si posiziona bene in classifica: è sedicesima, grazie anche al numero di monopattini e bici in sharing. E rispetto al capoluogo lombardo, vince la competizione sul numero di postazioni di ricarica elettrica: un punteggio di 55 contro un più modesto 38 di Milano. Anche Roma supera la città lombarda sullo stesso indicatore, ottenendo così 41 punti. Su tutto il resto, la capitale non si mostra all’altezza delle altre città europee, vincendo solo la ventottesima posizione in classifica.
L’ultima è Napoli, appena trentaquattresima. Pesano il numero ridotto di bici e monopattini, ma anche il modesto car sharing elettrico: soltanto 80 veicoli, Roma ne ha cinque volte in più.

Politiche metropolitane – Si spera che nei prossimi anni il capoluogo lombardo possa migliorare la propria posizione nel report della Clean Cities Campaign. «Se Milano vuole crescere in classifica, deve mettere mano allo spazio pubblico, cioè agli stalli in carreggiata», ha commentato così Federico Del Prete, responsabile della mobilità e dello spazio pubblico per Legambiente Lombardia. Il succo del problema, insomma, è aumentare gli spazi dedicati non solo per le auto in sharing, ma anche per i mezzi su due ruote. Anche le colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli green dovrebbero moltiplicarsi. «Uno dei limiti è che bisogna usare le colonnine ad alta capacità perché le auto in ricarica occupino meno spazio possibile per meno tempo possibile». Non solo, il miglioramento della mobilità green dipende anche da altri fattori: «Togliere uno stallo a un’automobile privata e dedicarlo per una elettrica è purtroppo ancora un problema politico».

Nord Europa green – Oro e argento per due città scandinave, Copenhagen e Oslo. Entrambe vantano una diffusione capillare di stazioni di ricarica elettrica. La capitale danese, poi, vince sul fronte delle macchine elettriche: 1.131 auto, cioè più di una ogni 1.000 abitanti.
A spezzare il primato delle città nordiche è Parigi, che al momento della creazione della classifica si è posizionata terza. Ad aiutarla è il numero di veicoli a due ruote che possono essere noleggiati: fra monopattini, bici normali ed elettriche, nella capitale francese girano quasi 45 mila mezzi. Il bronzo, però, non durerà a lungo: un referendum cittadino ha deciso di vietare i trottinettes, cioè i monopattini elettrici, che saranno off limits dall’1 settembre. La classifica cambierà di conseguenza: Parigi scenderà al sesto posto, appena sopra Milano.
Non è l’unica città per cui è atteso un cambiamento. Bruxelles, per esempio, nel 2024 metterà un limite per il numero di monopattini elettrici che le costerà alcuni posti in classifica. Al contrario, un aumento dei mezzi in sharing a Madrid e Barcellona farà guadagnare alcune posizioni. A Manchester, invece, sarà l’introduzione dei bus elettrici a partire dall’autunno.
Proprio questa città britannica si trova all’ultimo posto in classifica: pochi mezzi a due ruote da condividere, nessun car sharing elettrico segnalato in città. Allo stesso modo, anche Granada e Dublino si posizionano in fondo alla classifica.