Da nord a sud infuria la polemica politica sulla gestione dei migranti. Mentre il governatore della Lombardia, Roberto Maroni intima ai prefetti lombardi di fermare le assegnazioni; il governatore della Sicilia Rosario Crocetta chiede che le regioni del sud non siano lasciate da sole ad affrontare l’emergenza. Emergenza continua, dato che tra Sicilia e Puglia hanno ospitato nuovi sbarchi nelle ultime 24 ore.

Nella mattinata di martedì 9 giugno, un pattugliatore battente bandiera svedese, il Poseidon, è arrivato nel porto di Messina con oltre 260 migranti a bordo. L’imbarcazione inizialmente doveva arrivare nel porto di Brindisi ma la riunione della prefettura della città, in accordo con la Regione Sicilia, ha optato per il porto di Messina, più vicino al punto in cui è stato intercettato il pattugliatore. La nave, partita dalle coste della Libia, è stata soccorsa dalla Guardia Costiera a largo del Canale di Sicilia. A bordo 202 uomini, 58 donne e 2 minori che verranno ospitati nel centro di prima accoglienza della città per essere poi trasferiti nei centri di centro e nord Italia.

Altri 342 migranti sono sbarcati invece a Vibo Valentia. Provenienti da Nigeria, Mali, Senegal, Mozambico, Guinea, Costa d’Avorio, Etiopia e Gambia. A bordo del cargo lussemburghese c’erano 272 uomini, 64 donne e sei bambini accompagnati. Al momento i migranti verranno ospitati nelle strutture di Vibo ma verranno poi reindirizzati in altri centri lungo la penisola.

A Taranto invece le autorità hanno fermato un tunisino di vent’anni con l’accusa di traffico di esseri umani e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo le autorità l’uomo avrebbe condotto un barcone battente bandiera irlandese con a bordo 310 migranti tutti di origine sub-sahariana. L’imbarcazione, sbarcata ieri nel porto della città pugliese, era stata intercettata dalla marina danese a largo del Canale di Sicilia.

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Alberto Bellotto