«I numeri inquietano perchè sono davvero mostruosi». Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha parlato il 7 marzo di fronte alla Commissione parlamentare Antimafia riguardo all’inchiesta di Perugia sul dossieraggio, sottolineando come gli accessi abusivi compiuti da Pasquale Striano, accusato di essere entrato in possesso di dati sensibili su politici e vip, sarebbero stati molti di più di 800. Il dato ipotizzato raggiungerebbe addirittura quota 10mila ed è «destinato a crescere in modo significativo». «I numeri lasciano pensare ci sia altro dietro», ha continuato il procuratore.

Melillo – Un’affermazione ripresa dalle parole del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo nel suo discorso del 6 marzo sempre di fronte all’Antimafia. Melillo ha infatti parlato di «fatti estremamente gravi» e «difficilmente compatibili con la logica della deviazione individuale», alludendo al fatto che lo stesso Striano non sia l’unico coinvolto nella storia. L’ipotesi deriverebbe dai quarant’anni di esperienza e dalle vicende del suo passato. «Ho una discreta esperienza anche come vittima di autentici dossieraggi abusivi come quelli ritrovati negli archivi paralleli della sede Sismi affidati a Pio Pompa nel 2006», ha dichiarato Melillo. Il procuratore ha voluto aggiungere che la Dna (direzione nazionale antimafia) ha «le carte in regola» e che non bisogna sottovalutare l’importanza delle Sos (acronimo di segnalazione delle operazioni sospette, ovvero la banca dati che custodisce le segnalazioni utili all’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia su operazioni su presunti casi di riciclaggio o finanziamenti al terrorismo). Strumenti fondamentali per «le indagini contro la mafia e gli investimenti nelle opere pubbliche, l’infiltrazione del Pnrr, o del finanziamento del terrorismo internazionali», come riportato dal Domani.

GravinaTra gli indagati nell’inchiesta anche il presidente della Figc Gabriele Gravina con l’accusa di appropriazione indebita e autoriciclaggio. Ad aprire il caso sarebbero stati proprio i documenti veicolati da Striano, che hanno convinto la procura di Roma ad analizzare la vicenda. Secondo le accuse, in cambio dell’assegnazione dei diritti tv della Lega Pro alla società Isg, avrebbe ricevuto centinaia di migliaia di dollari, operazione “mascherata” come compravendita di libri antichi. Lo stesso Gravina ha chiesto di essere sentito per poter chiarire la situazione, sostenendo di aver mostrato alle autorità diversi documenti che lo scagionerebbero.

Costa – Sono ancora tante le dinamiche su cui far luce nell’inchiesta di Perugia ma già, tra le forze politiche, c’è chi comincia a parlare del dopo, per evitare che lo scandalo si ripeta. Tra questi, il deputato di Azione Enrico Costa che ha intenzione di proporre un emendamento al decreto sicurezza per far sì che le sos vengano coperte da segreto investigativo, impedendo, quindi, anche alla stampa di pubblicarle. «Nel 2023 ci sono state 150mila segnalazioni di operazioni sospette, per la stragrande maggioranza finite nel nulla», ha spiegato Costa su X. «Incivile che finiscano sui giornali».