Sulla maternità surrogata la Corte europea dei diritti umani si schiera con l’Italia. Strasburgo ha dichiarato inammissibili una serie di ricorsi di coppie omosessuali ed eterosessuali che chiedevano di condannare l’Italia per non aver permesso di trascrivere all’anagrafe gli atti di bambini nati con il metodo della gestazione per altri. La Gpa, illegale secondo l’ordinamento italiano ma praticabile in diversi Paesi in Europa e in America, è tornata al centro del dibattito politico dopo lo stop al riconoscimento dei figli di coppie gay dalle a Milano e Padova. In discussione in Parlamento anche la proposta di legge di Fratelli d’Italia che vuole rendere la Gpa reato universale.

Maternità surrogata, fonte: Unsplash
La decisione – La Corte ha spiegato in una nota le ragioni della sua decisione, sottolineando che le coppie gay coinvolte avevano a disposizione altri metodi per «vedere riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali», vale a dire quelli non biologici. Il riferimento è all’«opzione dell’adozione che non è stata utilizzata» da chi ha presentato il ricorso. I giudici hanno preso la stessa decisione anche per il ricorso di una coppia eterosessuale.
I commenti – Soddisfazione da parte della maggioranza, che per voce della vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli, ha definito «importante» la sentenza della Cedu perché «ricalca quanto il governo Meloni sta ripetendo da mesi sia sulla legittimità del divieto di utero in affitto, sia nella illegittimità dei registri delle coppie omogenitoriali». Per Montaruli il minore non deve essere mai «considerato alla stregua di un prodotto» e dovrebbe avere «una mamma e un papà». Sull’argomento è intervenuta anche Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, che ha dichiarato: «La sentenza della Corte europea di Strasburgo deve far riflettere tutte e tutti. Come ogni atto giuridico ha la sua complessità che va attentamente approfondita». Zanella ha aggiunto di trovare «interessante» la prospettiva della genitorialità tramite adozione.