Una foglia di marijuana e un barattolo di olio con Cbd. Foto Ansa

Il rimedio contro lo stress da zona rossa? Per molti italiani, compresi gli ultraottantenni, è la cannabis light. Durante il periodo di lockdown tra ottobre e dicembre 2020 l’acquisto online del prodotto ha registrato vendite record. In alcune regioni la società JustMary, impegnata nel mercato della marijuana legale, ha toccato un picco di ordini del 200%.

Alla ricerca di sollievo – Sempre più spesso la cannabis a basso contenuto di principio attivo viene utilizzata come strumento per alleviare le tensioni e agevolare il riposo. Il boom è cominciato ad aprile con il primo lockdown e si è reso più evidente con il ritorno delle zone rosse dopo l’estate. Ma anche il cashback ha influito sul boom degli acquisti online: alcune aziende permettono al consumatore di pagare alla consegna tramite Pos. In questo modo, molti clienti hanno preferito rinunciare al pagamento online per avere il rimborso del 10% sull’acquisto. Ciò è favorito dall’impiego di riders discreti, che consegnano il prodotto con confezioni non riconoscibili per garantire la privacy del cliente.

Un business alle stelle –Quello della cannabis legale è diventato uno dei settori italiani più redditizi. Al momento il fatturato annuo è di 150 milioni di euro. Secondo i dati forniti da JustMary, la Lombardia guida la classifica delle regioni con il maggior aumento di vendite di marijuana light (+250%), con Milano che raggiunge quota +300%. I principali consumatori restano i giovani e i professionisti sia donne che uomini under 40. Ma il dato più curioso riguarda gli anziani: i nuovi clienti del business della marijuana leggera sarebbero gli over 80. Tra i prodotti più acquistati, olii e tisane a base di canapa. Molto meno positivo è l’andamento per i negozianti al dettaglio. Con la chiusura delle loro attività a causa della pandemia, gli affari sono notevolmente diminuiti a vantaggio dell’e-commerce.

Il dibattito acceso – In Italia, la marijuana classificata come legale deve contenere un tasso compreso fra lo 0,2% e lo 0,6% di principio attivo (Thc). Oltre queste dosi, la sostanza non ha effetti rilassanti ma psicoattivi e viene considerata uno stupefacente. La legalizzazione di questo mercato è avvenuta nel 2017, quando i prodotti hanno cominciato ad essere venduti nei distributori automatici e nei negozi. Ma nel maggio 2019 l’allora ministro degli Interni del governo gialloverde Matteo Salvini è andato molto vicino a chiuderli. Alla fine il leader della Lega ha optato per una stretta sui requisiti e un aumento dei controlli, ma senza alcuna chiusura. Il dibattito sulla marijuana (legale e non) appare lontano dalla conclusione. «La legalizzazione delle droghe è un argomento che non potrà nemmeno essere affrontato», aveva detto qualche giorno fa il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. Mentre è di ieri, 28 marzo 2021, la notizia che lo stato di New York ha finalizzato l’accordo per la legalizzazione della vendita di cannabis a chi ha più di 21 anni. Permessa anche la coltivazione di piante in casa per uso personale.