Davide contro Golia, e ora per Davide è il momento di tirare fuori la fionda. Bpm fa la sua mossa e prova a recuperare un vantaggio nel tentativo di acquisizione da parte di Unicredit. Perché con 13 miliardi di capitalizzazione Piazza Meda non è solo qualche passo indietro rispetto al colosso di Gae Aulenti, ma proprio un paio di chilometri. Unicredit di miliardi ne capitalizza 71.
Giuseppe Castagna – amministratore delegato di Bpm – ha alzato nuove barricate e il prezzo per l’acquisto di Anima, il più grande gestore di risparmio italiano. Un aumento di quasi un euro sull’offerta per azione nell’Opa – offerta pubblica di acquisto – lanciata dal Banco, che è passata dai 6,2 euro iniziali agli attuali 7 euro, incassando il parere positivo di alcuni investitori come Poste Italiane e Fsi, che insieme rappresentano il 21% dell’azionariato del fondo. La palla ora passa dal consiglio di amministrazione all’assemblea dei soci, convocata venerdì 28 febbraio per votare l’approvazione del rilancio.
L’obiettivo finale del numero uno dell’ex popolare milanese è quello di far capire a Unicredit che non mollerà di un metro sull’affaire Anima evidenziando che se l’Sgr – società gestione del risparmio – vale di più, allora anche Bpm, una volta acquisito il controllo, costerà di più.
A Piazza Affari, tra le tante operazioni in atto quella tra Bpm e il gestore di risparmio pare sia la più concreta e proprio per questo Andrea Orcel, numero uno del gruppo Unicredit, ha pubblicato un comunicato affermando che «un incremento dell’Opa Anima potrebbe determinare l’inefficacia dell’offerta» da parte di Gae Aulenti per portarsi a casa il Banco, in altre parole: se Bpm conferma l’aumento dell’offerta di acquisto per Anima, Unicredit potrebbe escludere l’acquisto di Piazza Meda, dato che l’assegno che dovrà straccare per l’acquisto del Banco aumenterebbe di 1,2 miliardi in più rispetto all’offerta iniziale.
L’ultima bordata è arrivata da Unicredit in relazione all’Ops – offerta pubblica di sottoscrizione – su Bpm evidenziando che la presa di posizione dopo il rilancio su Anima – da parte del Banco – è tale «affinché gli azionisti possano essere consapevoli delle possibili conseguenze delle loro decisioni». Un avvertimento in vista dell’assemblea dei soci che il numero uno di Piazza Meda ha subito rispedito al mittente: «Accuse pericolose. Stanno cercando di influenzare il voto degli azionisti – ha commentato Giuseppe Castagna a Bloomberg – Orcel gioca la sua partita, vuole deprimere la nostra banca in favore della sua», affermando che saranno avviate le procedure per una risposta legale.