Non c’è crisi che tenga: la domanda di titoli italiani non si ferma e, nell’ultima emissione, ha superato di otto volte l’offerta. Il Tesoro, con un brevissimo preavviso, il 3 giugno ha collocato sul mercato Btp per 14 miliardi e le richieste hanno sfiorato i 110. Il mercato ha creduto a questa operazione, tutelata in prospettiva dagli interventi della Banca centrale europea e dal prossima via libera del Recovery Fund da parte dell’Unione europea. La forte domanda ha contribuito a raffreddare lo spread che ha chiuso sotto quota 200.
Il prodotto – Il Btp (Buono del tesoro poliennale) è un certificato di debito emesso dallo Stato italiano, con scadenza superiore all’anno solare. In questo caso è a 10 anni e il titolo è stato collocato al prezzo di 99,520, pari a un rendimento lordo annuo dell’1,707%. L’annuncio dell’operazione è arrivata a sorpresa il 2 giugno e il Tesoro ha affidato il collocamento a Bnp Paribas, Citigroup, Hsbc France, Mps, NatWest Markets e Unicredit. Il successo del Btp del 3 giugno è superiore sia a quello del Btp Italia del 22 maggio (offerti titoli per 22,2 miliardi, richiesti 34) sia al Btp decennale del 21 aprile (16 miliardi contro 110).
Le ragioni del successo – L’Italia sta vivendo una crisi economica, le previsioni sul Pil oscillano intorno al -12% e gli scenari prefigurati dalle considerazioni finali di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, sono negativi (disuguaglianze, disoccupazione e incertezza). Ciononostante il mercato ha espresso fiducia nei confronti del nuovo Btp. Da una parte la Bce ha elaborato un piano di investimenti da 750 miliardi (il Pepp, Pandemic Emergency Purchase Program) e sta pensando di aumentare tale cifra. Dall’altra, più di recente, Angela Merkel ed Emmanuel Macron prima, e la Commissione europea poi, hanno messo in cantiere il Recovery Fund, un piano di aiuti da 750 miliardi (500 a fondo perduto, 250 in forma di prestiti). All’Italia andranno 172,7 miliardi, di cui 82 non andranno restituiti. Il Btp decennale ha riscosso l’interesse degli investitori istituzionali e di quelli stranieri. La solidarietà europea nei confronti dei paesi più colpiti dalla pandemia viene vista come una solida garanzia.