Fiumicino T5”Ci sono di rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall’immigrazione”. E’ il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a lanciare l’allarme da Londra, dove è in corso un vertice della coalizione internazionale anti Isis. Un allarme seguito da una precisazione per evitare la confusione tra fenomeni migratori e terroristici. “Nessun Paese democratico può diffondere l’idea che dietro i barconi di disperati che approdano sulle nostre coste si annidi il terrorista col kalashnikov. Sarebbe un errore culturale, oltreché improbabile, dal punto di vista tecnico”.

Ma l’Italia sarebbe preparata a fare fronte al rischio di attentati? Giovedì mattina un cittadino albanese è stato arrestato all’aeroporto di Catania con documenti falsi e in possesso di una pennetta usb contenente sue foto in posa con un kalashnikov. Lo scorso lunedì un ventiduenne kosovaro è stato espulso per avere esaltato la strage di Charlie Hebdo sui social dicendosi pronto a partire per la Siria. “Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano – ha risposto il ministro – anche se questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione”. All’aeroporto di Roma Fiumicino è entrato in funzione questa mattina un nuovo terminal, T5, di massima sicurezza dedicato alle compagnie aeree statunitensi e israeliane.

Proprio in questi giorni la Farnesina sta lavorando sul caso di un cittadino italiano, un medico, dichiarato “irreperibile” in Libia. Le indagini, coordinate dall’intelligence, si starebbero muovendo “con il riserbo consueto in queste situazioni” e il ministero non si sbilancia ancora a parlare di sequestro come nel caso delle cooperanti Greta e Vanessa.

L’Italia si sta impegnando “in maniera adeguata” nella lotta contro lo Stato Islamico, ha precisato da Londra Gentiloni. Il Paese starebbe contribuendo in maniera significativa nell’addestramento alle forze che combattono sul terreno e sulla ricognizione aerea, mentre nel Kurdistan iracheno sono già stati spesi 24 milioni di euro per progetti di cooperazione. Oggi 22 gennaio il Consiglio dei ministri approverà il piano finanziamenti delle missioni internazionali per il 2015 e dovrebbe varare il pacchetto di misure anti-terrorismo annunciate dal governo, che spaziano dalla lotta ai foreign fighters e al potenziamento dell’intelligence all’operazione Strade Sicure.

I Paesi europei presenti al vertice di Londra valuteranno poi la possibilità di una legge sui viaggi a rischio. Una misura proposta con urgenza crescente dai media occidentali dopo l’ultimo Consiglio Ue sulle misure antiterrorismo, quando sono stati stimati tra i tremila e i cinquemila i foreign fighters presenti in Europa. ”Valuteremo, se ci sono proposte”, ha commentato Gentiloni, aggiungendo: ”Serve grande chiarezza nelle regole, nelle indicazioni, e nei divieti, dopo di che lo Stato alla fine interviene anche a salvare i suoi cittadini”.

Chiara Piotto