L'emiciclo dell'Europarlamento, Strasburgo (ANSA)

L’emiciclo dell’Europarlamento, Strasburgo (ANSA)

Il 2022 si conferma come l’anno della crisi energetica. Dopo la questione del gas russo legata al conflitto in Ucraina, l’Europa si trova a fronteggiare una nuova possibile complicazione sul fronte delle forniture, questa volta nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. A una settimana dallo scoppio dello scandalo, giovedì 15 dicembre l’Eurocamera ha votato una risoluzione per vietare l’accesso ai suoi locali a tutti i rappresentanti del Qatar almeno «fino a quando le indagini giudiziarie non forniranno informazioni e chiarimenti pertinenti». La decisione di Strasburgo, che prevede altre limitazioni per Doha, non è stata accolta di buon grado dall’Emirato, che in una dichiarazione rilasciata a Al Mayadeen, emittente panaraba con sede a Beirut, ha ammonito l’Unione Europea sui rischi di una rottura delle relazioni diplomatiche, a cominciare dalle forniture di gas.

«Decisione profondamente deludente» – «È profondamente deludente che non sia stato fatto alcuno sforzo per impegnarsi con il nostro governo per stabilire i fatti, una volta venuti a conoscenza delle accuse», hanno affermato i rappresentanti di Doha, che ora minacciano un dietrofront sulle negoziazioni in tema energetico. Dopo che l’Europa ha ridotto drasticamente l’approvvigionamento dalla Russia, il Qatar è divenuto uno dei principali fornitori di gas liquefatto dell’Ue. L’eventuale conflitto con l’Emirato farebbe vacillare accordi quanto mai necessari per sopperire, almeno in parte, ai circa 155 miliardi di metri cubi di gas naturale importati nel Vecchio Continente dalla Russia nel 2021, che equivalgono a circa il 40% del consumo totale di gas dell’Ue (fonte: Bruegel). Le forniture qatariote, che stando agli accordi dovrebbero arrivare a partire dall’inverno 2023, sono fondamentali in particolare per Germania e Italia, che basavano consistentemente il loro fabbisogno energetico sul Cremlino. La decisione di imporre «restrizioni discriminatorie, che limitano il dialogo e la cooperazione con il Qatar prima della fine delle indagini, influenzeranno negativamente la cooperazione nonché i colloqui in corso sulla carenza di energia e sulla sicurezza globale», ha fatto sapere l’Emirato.

Italia: impasse rischioso – In estate Qatarenergy, azienda petrolifera statale del Qatar che gestisce tutte le attività legate al petrolio e al gas dell’Emirato, aveva siglato un importante accordo anche con Eni per il progetto North Field Expansion: il colosso energetico italiano è entrato a far parte di un maxi-accordo, di cui detiene una quota del 25%, per l’espansione dell’NFE nel biennio 2023-2025. Tra i vantaggi per l’Italia, ci sarebbe quello di ricevere da Doha 5 miliardi di metri cubi in più di Gnl annui già a partire dall’inverno 2023.