Può essere l’inizio di una radicale svolta politica per la Spagna. Nelle elezioni per il Parlamento regionale della comunità autonoma di Madrid ha vinto la destra, andando oltre i già favorevoli pronostici. Il Partito Popolare (PP), formazione di centrodestra ha ottenuto il 44.72% dei voti e 65 seggi, andando vicinissimo ai 69 che garantirebbero la maggioranza assoluta. Un risultato che conferma l’ascesa della sua candidata Isabel Díaz Ayuso: lei stessa, da governatrice, aveva indetto le elezioni, sebbene mancassero ancora due anni alla fine della legislatura. A supporto del PP dovrebbe esserci anche Vox, il partito di destra estrema, che ha ottenuto 13 seggi. Non formando una coalizione, a quanto sembra, ma astenendosi in modo sistematico. In ogni caso i conservatori avranno 18 poltrone in più della sinistra: sconfitta sonora per il trio Más Madrid, socialisti (PSOE) e Podemos. Il flop di quest’ultimo ha spinto il suo leader, Pablo Iglesias, a ritirarsi dalla scena politica spagnola. Le forze progressiste, al governo con Pedro Sánchez, temono che il risultato della capitale possa ripercuotersi a livello nazionale.

Isabel Díaz Ayuso e Pablo Casado festeggiano il risultato delle elezioni dal balcone della sede di Madrid del Partito Popolare. foto EPA/David Mudarra

La strategia elettorale di Ayuso – Fino a ottobre 2020, Isabel Díaz Ayuso era un nome poco noto in Spagna. Poi è arrivata la seconda ondata di contagi da coronavirus. E lì, per contrastarla, ha adottato una strategia in controtendenza con il resto del Paese che ha imposto un rigido lockdown. A Madrid non ci sono state chiusure generalizzate: in caso di focolaio, si chiudeva il singolo quartiere dove sorgeva. Per rilevare la presenza del virus, Ayuso ha promosso l’analisi delle acque fognarie. Inoltre il coprifuoco scatta alle 23, anziché alle 22, come voluto dal primo ministro Sánchez. «Qui a Madrid, nella mia comunidad, non è necessario, sarà un danno tremendo all’immagine della città – aveva dichiarato Ayuso – Siamo il cuore economico del Paese, non possiamo dire a livello internazionale che siamo in “allarme” quando non è necessario. Io non chiudo». Difficile comunque parlare di un successo: il Pil di Madrid è cresciuto dell’1% rispetto alle altre aree della Spagna, ma fa da contraltare il +35% dei morti da Covid. Ma se 1.620.013 madrileni l’hanno votata è perché ha saputo focalizzarsi più sul piano ideologico che su quello sanitario. La lotta tra lasciare aperto e chiudere tutto è diventata quella tra libertà individuale e comunismo di Stato, che la minaccia con le sue ingerenze. «Il problema, per Madrid, è Pedro Sánchez», ha detto Ayuso. «Oggi Madrid ha prodotto un moto di sfiducia contro il sanchismo», ha aggiunto il leader nazionale del PP, Pablo Casado, durante il suo discorso post elezioni dal quartiere generale del partito.

Il ritiro di Pablo Iglesias – Per la sinistra il risultato è fallimentare. Tanto che Pablo Iglesias ha deciso di abbandonare la scena politica spagnola. L’ex leader di Podemos si era candidato alle elezioni madrilene lasciando il ruolo di vicepresidente del governo di Sánchez. La sua presenza non ha aiutato comunque il partito: solo dieci seggi e il 7% dei voti, oltre alla contemporanea crescita dell’ultra-destra di Vox. Un’aggravante, per lui che si era fatto avanti proprio per «fermare il fascismo». Tra le altre formazioni di sinistra sorprende la crescita di Más Madrid, partito nato nel 2019 da una scissione con Podemos: ha ottenuto 26 seggi, gli stessi del PSOE.

Il caso Marcelo – Tra i fatti più curiosi su queste elezioni quello che riguarda Marcelo, stella del Real Madrid. Era stato infatti sorteggiato come possibile rimpiazzo di uno scrutatore della scuola internazionale “La Moraleja”, nel quartiere nord di Alcobendas. Per di più, avrebbe dovuto lavorare lo stesso giorno della partita contro il Chelsea, ritorno della semifinale di Champions League. Per sua sfortuna quando si è presentato agli scrutini, non c’era traccia del funzionario, per cui il lavoro sarebbe toccato a lui. A salvare la situazione in extremis ci ha pensato una signora anziana, come riporta il canale tv La Sexta, che ha accettato di prendere il suo posto. Marcelo è così riuscito a raggiungere i compagni a Londra, in tempo per perdere 2-0 e venire eliminati dalla competizione. Restando in panchina per tutta la partita.