Sarà l’ex atleta olimpionica Seiko Hashimoto la nuova presidente del Comitato olimpico giapponese. Il governo ha preso questa decisione nel tentativo di recuperare il prestigio dell’istituzione dopo le accuse di sessismo rivolte all’ormai ex presidente Yoshiro Mori, che aveva dichiarato che «le riunioni in cui sono presenti donne durano troppo per via del loro eccessivo spirito di competizione l’una sull’altra che le porta a intervenire eccessivamente».
Le dimissioni – Alla fine Mori ha ceduto. Dopo la sua uscita infelice, il presidente si era scusato per la sua frase «contraria allo spirito delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi», ma aveva dichiarato che non intendeva dimettersi. Tuttavia, le crescenti pressioni da parte del Comitato Internazionale Olimpico e di larghi settori della società giapponese hanno portato l’83enne ex primo Ministro a lasciare la carica il 12 febbraio. Carica peraltro niente affatto secondaria, dal momento che il paese del Sol Levante ospiterà i Giochi Olimpici a partire dal prossimo 23 luglio. Giochi che, nonostante le rassicurazioni del Governo, rimangono a rischio rinvio per via della pandemia che li ha già fatti slittare di un anno, con una decisione senza precedenti nella storia olimpica.
La nuova presidente – Seiko Hashimoto ha le olimpiadi nel DNA: il padre le diede questo nome (che in giapponese significa «fiamma olimpica») per essere venuta al mondo nel 1964, l’anno delle prime Olimpiadi di Tokyo che segnarono il definitivo riscatto, di fronte al mondo, della società giapponese dopo la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale. Hashimoto ha partecipato a ben sette edizioni dei Giochi (quattro invernali e tre estive) tra il 1984 e il 1996, rispettivamente nel pattinaggio di velocità su ghiaccio e ciclismo su pista. Ritiratasi dopo i giochi di Atlanta del 1996, ha scelto di dedicarsi alla politica con il partito liberal-democratico, con cui è stata vice-ministro degli Esteri tra il 2008 e il 2009 e ministro per le Olimpiadi dal 2019 al 18 febbraio 2021, quando si è dimessa per assumere la nuova carica.
Un problema diffuso – Tra gli obiettivi del Comitato Olimpico Giapponese figurano la promozione delle pari opportunità e il rispetto delle diversità dell’inclusione di genere. Fine importante e non semplice, dal momento che il Giappone ha un serio problema di diseguaglianza di genere. Secondo dati del governo di Tokyo, il 95% delle donne che subiscono abusi sessuali non li denuncia, perché «non farebbe alcuna differenza». Rare sono poi le donne in posizioni di potere: Hashimoto era una delle sole due donne che compongono il governo di Yoshihide Suga. Si è rivelata un espediente d pura facciata la decisione del partito liberal-democratico (la compagine di centrodestra al governo dal 2012, a cui appartengono sia Mori che Hashimoto) di ammettere per la prima volta un gruppo di deputate alle riunioni dei vertici di partito: secondo alcuni organi di informazione le donne non sarebbero autorizzate a parlare durante la riunione e potrebbero presentare le proprie osservazioni solamente per iscritto alla segreteria in un momento successivo.