«L’invito a Parigi di Volodymyr Zelensky è stato inopportuno. La nostra forza deve essere l’unità», così Giorgia Meloni, appena arrivata al Consiglio europeo, ha commentato la cena tra Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Zelensky, da cui è stata esclusa. La risposta del presidente francese è arrivata subito: «Come sapete Germania e Francia hanno un ruolo particolare da più di otto anni sulla questione (dell’Ucraina, ndr). Abbiamo sostenuto insieme questo processo». Riflettori spostati quindi dal Consiglio europeo, nel quale si dovrebbe discutere non solo di aiuti militari a Kiev, ma anche di gestione dei flussi migratori e degli aiuti di Stato.

Gelo tra Meloni e Macron –  L’assenza di Meloni alla cena che si è tenuta all’Eliseo tra Macron, Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz non è passata inosservata. L’immagine della presidente del Consiglio esclusa dall’incontro stride con la foto dell’allora premier Mario Draghi in viaggio verso Kiev proprio con i due leader europei che risale a solo sette mesi fa. Gli osservatori politici hanno fatto notare che sembrerebbe un simbolo di un cambio di rotta nel ruolo dell’Italia. Dall’insediamento di Meloni ci sono già stati dei momenti di tensione con la Francia, a partire dai fatti dell’Ocean Viking. La premier peraltro non ha ancora risposto all’invito dell’Eliseo né fornito una data per la sua visita a Parigi. Tradizionalmente le prime visite dei premier italiani sono la capitale tedesca e quella francese, ma Meloni ha rotto la consuetudine e dopo Bruxelles, è stata a Berlino e a Stoccolma ma non a Parigi.

Vertice Draghi-Macron-Scholz sul treno per Kiev

Zelensky in Europa “Benvenuto a casa, benvenuto nell’Ue”, così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha accolto Zelensky al suo arrivo a Bruxelles. Si tratta della prima visita del leader ucraino nella città dall’inizio della guerra. Bruxelles è la terza tappa del tour europeo di Zelensky, iniziato con Londra. Da Rishi Sunak il presidente ucraino ha ottenuto la promessa di missili a lunga gittata e di un piano di addestramento per i piloti ucraini. Dal Consiglio europeo dovrebbe arrivare «un segnale di solidarietà e di unità a sostegno dell’Ucraina», ha dichiarato Scholz. A margine del vertice, ci dovrebbe essere un bilaterale tra Zelensky e Meloni, che ha già annunciato che sarà a Kiev prima del 24 febbraio.

La polemica sui muri – La gestione dei flussi migratori sta di nuovo sollevando polemiche tra i capi di stato e di governo dell’Ue. In particolare, si discute della possibilità di finanziare muri anti-migranti con i soldi dei cittadini europei. Sul tavolo del Consiglio europeo la costruzione di una recinzione alla frontiera tra Bulgaria e Turchia. «Non stiamo parlando letteralmente di recinzioni, stiamo parlando di proteggere i confini comuni europei», ha precisato il primo ministro della Svezia Ulf Kristersson, alla presidenza di turno dell’Ue. Sulla stessa linea il premier polacco Mateusz Morawiecki che ritiene «necessario rafforzare e sigillare i confini, perché la sovranità degli Stati membri non può essere minacciata». Dall’altra parte invece l’alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che ha dichiarato che «la fortezza Europa non è la soluzione».

La priorità italiana «Passi avanti enormi sono stati fatti anche sul tema della specificità del confine marittimo. È il frutto di un importante lavoro italiano, non solo politico ma anche diplomatico», dice Meloni. L’Italia spinge affinché al Consiglio europeo si affronti nuovamente la questione delle Ong e dei migranti che arrivano nel nostro Paese.

Gli aiuti di stato – I governi Ue stanno discutendo su come bilanciare gli aiuti di Stato da mobilitare in risposta all’Inflation Reduction Act statunitense. Secondo l’ultima versione del testo, gli aiuti dovranno essere mirati, proporzionati e temporanei. La richiesta italiana, inizialmente di un fondo sovrano europeo, si è trasformata nella richiesta di maggiore flessibilità su Pnrr, RepowerEu e sugli altri finanziamenti Ue.