Beppe Grillo

Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle

Punta tutto sul reddito di cittadinanza e sulla riforma della Rai il nuovo Movimento Cinque Stelle pensato dal leader Beppe Grillo, che in un’intervista pubblicata il 4 marzo sul Corriere della Sera spiega quali sono gli obiettivi politici da raggiungere a tutti i costi, anche con l’accordo con il Pd. Alleanza che fino a ora era sempre stata considerata qualcosa di impensabile.

Quella sul reddito di cittadinanza è una storica battaglia dei grillini già dai tempi dei VaffaDay. Grillo ha parlato di “un diritto civile, vedere il mondo del lavoro in un altro modo”. Un tema cardine del programma economico del Movimento insieme all’uscita dall’euro. Una proposta che adesso è in discussione alla commissione lavoro di Palazzo Madama e che ha un costo di circa 15,5 miliardi di euro. A proposito di coperture, il comico genovese è rimasto sul vago ricordando che l’Italia “spende 45 miliardi per gli armamenti e 20 per la formazione professionale. Poi c’è il gioco d’azzardo e le persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l’1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei”. E proprio con la Cei, forse, si aprirà una battaglia perché i grillini chiederanno di ritoccare l’otto per mille.

La proposta presentata al Parlamento è di un reddito mensile di 780 euro che “variano a seconda del numero dei componenti familiari”. Per esempio, ha spiegato Grillo, a una coppia con figli in cui la madre è casalinga “si potrà garantire 1.200-1.300 euro. Nel frattempo chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito. Cambierà anche il rapporto con lo Stato, i sindacati, le imprese: un conto è che puoi licenziare con il Jobs act che si abbatte come una scure con alle spalle il reddito di cittadinanza, un altro conto senza. Dobbiamo tenere presente una cosa: in Italia solo il 40% delle persone ha un reddito da lavoro, il 30% sono figli, persone a carico, il 20% vive da reddito indiretto – con le pensioni – e il 10% con i sussidi”.

L’altro tema fondamentale per il Movimento di Grillo e Casaleggio è la riforma della Rai: Roberto Fico, grillino della prima ora e presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, ha presentato una proposta in cui si ipotizza una Rai senza partiti, idea condivisa anche dal Governo. Un obiettivo che il Movimento potrà portare a casa solo con l’aiuto del Pd, e quindi con delle alleanze (finora sempre escluse in casa Grillo-Casaleggio). “Ci sono odi interni e invidie, tante nostre proposte sono state bocciate a priori”, ha spiegato Grillo che vede una possibile alleanza con il Pd di Renzi solo “se superiamo questo scoglio. Ma ci deve essere onestà intellettuale”.

All’insegna della distensione era apparso, già nei giorni scorsi, l’incontro con il neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Mi è sembrato una persona gentile – ha detto Grillo al Corsera – sensibile ai temi del Movimento, dalla lotta alla corruzione alla mafia – che ormai è cambiata. Abbiamo speso tempo per far capire al presidente che non sono come mi descrivono, quello che urla, e credo sia rimasto piacevolmente sorpreso”. La stessa apertura, però, c’era stata all’inizio del secondo mandato di Giorgio Napolitano. E poi sappiamo come è andata.

Chiara Baldi