di Valerio Berra e Elena Zunino

L’Italia al voto vista dall’estero appare come un paese confuso e sull’orlo della ingovernabilità. A dominare le analisi dei giornali stranieri sulle elezioni italiche il ritorno del Cavaliere Silvio Berlusconi, la crescita dei partiti della destra xenofoba come Lega e Casa Pound e l’incognita Cinque Stelle, che potrebbe essere consacrato da queste politiche come primo partito (non partito) d’Italia. A lato, emergono anche temi sociali, come il grande tasso di astensione atteso tra i giovani e non solo. E così in un reportage di fine febbraio il New York Times titola: «L’italia sta per votare. Ma la maggior parte degli italiani sono troppo depressi per esserne interessati».

Berlusconi – Del ritorno in grande spolvero di Silvio Berlusconi, due sono le cose che lasciano sbalorditi i commentatori stranieri, come ha spiegato la CNN in uno dei suoi servizi. La prima è la storia privata di Berlusconi: Fininvest, il Milan, lo scandalo del Bunga Bunga sono gli snodi da cui passano tutte le sue biografie. La seconda è il suo ritorno in campo contro la legge italiana. Fino al 2019, infatti, il leader della coalizione di centro destra non potrebbe ricoprire alcun incarico pubblico a causa di una condanna per frode fiscale del 2013. Eppure, oltre a presentarsi come guida della coalizione che rischia di vincere le elezioni, Berlusconi compare anche nel simbolo di Foza Italia accompagnato dalla parola «Presidente». In una intervista a El Mundo, invece, l’ex direttore dell’Economist Bill Emmott, che fin dal 2001 aveva dichiarato unfit (inadeguato) Berlusconi all’incarico di governo, arriva ad affermare che, nonostante tutto, Silvio rimane l’unica certezza della politica italiana e costituisce un argine alla presa del potere degli «estremisti».

 

Populismi alla riscossa – Mentre la coalizione guidata da Forza Italia si piazza in pole position e si prevede che sarà quella più votata, anche in Italia, come nel resto d’Europa, i giornali stranieri segnalano la crescita di una destra niente affatto moderata: la destra di ascendenza neo-fascista, assimilabile alla alt-right che, oltreoceano, trova rappresentanza nelle uscite più discutibili del presidente Donald Trump. E Mentre in Italia c’è un grande dibattito su come parlare di queste nuove destre, le definizioni dei giornali stranieri sono molto più nette. L’Economist, ad esempio, senza giri di parole, definisce Fratelli d’Italia,il partito guidato da Giorgia Meloni, come «discendente dal partito fascista MSI», un’etichetta che ritorna anche sul New York Times. Il MoVimento 5 Stelle, invece, è semplicemente «populista», esattamente come è stato presentato dallo stesso Luigi Di Maio ad Harvard nel maggio 2017.

Un paese macchietta – Oltre alle bagarre politiche, ci sono altri dibattiti che hanno preparato il clima di questa campagna elettorale. Il Time, ad asempioha pubblicato una lunga analisi di come lo scetticismo per i vaccini sia diventato uno dei temi di questa campagna elettorale. Su Youtube Italia, invece, da una settimana  il video del comico John Oliver è primo in tendenze: nell’ultima puntata del suo show televisivo americano Last Week Tonight, il comico statunitense ha parlato delle elezioni italiane, evidenziando gli aspetti più assurdi di questa campagna elettorale: «L’Italia, il paese che ha dato al mondo gli spaghetti e il Colosseo domenica andrà al voto», ha esordito Oliver. Il suo monologo si chiude mentre il lancia la sua candidatura davanti a un enorme vulcano di plastica che sprizza scintille.