Sergio Mattarella richiama l’Europa alla responsabilità e Bruxelles promette di accelerare sul piano di gestione dei flussi migratori. Tutte le istituzioni, europee e italiane, concordano sul fatto che è una tragedia quello che è accaduto al largo delle coste calabresi. Un naufragio con così tante vittime non si vedeva dal 2015.

Le parole dal Quirinale Attraverso un comunicato stampa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio «dolore per il naufragio davanti alle coste crotonesi, nel quale hanno perso la vita decina di persone, tra cui alcuni bambini. È l’ennesima tragedia del Mediterraneo». Nell’esprimere il cordoglio, Mattarella ha ricordato le cause alla base dei flussi migratori: guerra, povertà e anche il cambiamento climatico che ha reso inospitali alcuni territori. Il messaggio del Quirinale si è chiuso con l’appello all’Unione Europea affinché si «assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani».

La risposta dell’Europa – Sono state tiepide le reazioni da parte dei massimi organi dell’Unione europea. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, quella del Parlamento Roberta Metsola e il presidente del Consiglio Charles Michel hanno scritto su Twitter un messaggio di cordoglio per la morte dei migranti naufragati. Oltre a esprimere il loro dispiacere, tutti e tre hanno ribadito che l’Unione Europea deve lavorare per trovare una soluzione per gestire il fenomeno migratorio e combattere gli scafisti. Von der Leyen ha scritto inoltre che è necessario «raddoppiare gli sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il piano di azione sul Mediterraneo centrale». Metsola è l’unica che cerca di esortare gli Stati membri ad agire subito: «Ci sono sul tavolo piani di aggiornamento e riforma delle regole migratorie e di asilo. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì».

Fermare gli sbarchi – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo messaggio di cordoglio pubblicato su Facebook, non ha fatto riferimento all’Europa, ma ha accusato i trafficanti di esseri umani: «È criminale mettere in mare un’imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo con previsioni meteo avverse». Meloni, durante la conferenza stampa dell’ultimo Consiglio Europeo il 10 febbraio, si era ritenuta soddisfatta dell’accordo raggiunto sulle politiche migratorie, il quale punta sul rafforzamento delle frontiere esterne e sul riconoscimento della specificità di quelle marittime. Il post della presidente del Consiglio si è concentrato sull’azione del suo governo che si «è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di tragedie», attaccando anche le opposizioni, secondo lei colpevoli di speculare sui morti «dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole».

Le reazioni di Tajani e Piantedosi – «Ha ragione Sergio Mattarella a voler convincere gli europei che 7mila chilometri di coste italiane sono la frontiera esterna dell’Ue». Questo è stato il commento alle parole del Presidente della Repubblica del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha anche auspicato che questa tragedia porti l’Europa a fare accordi per bloccare le partenze, senza dare soldi «a dittatori o persone che li usano per fini non legati alla crescita». Anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, arrivato a Crotone, ha ribadito che è «fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze».

Un obbligo morale – Nel suo intervento a Ginevra del 27 febbraio, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha dichiarato che servono «percorsi sicuri, ordinati e legali per migranti e rifugiati», ribadendo che è un «obbligo morale» prevenire la perdita di vite umane.