Il futuro del governo Lega-5 Stelle, superata con successo da Luigi Di Maio la prova del televoto sulla piattaforma Rousseau resta comunque un rebus tutto da decifrare. Matteo Salvini, uscito rinforzato dalle urne con la sua Lega, ha rassicurato il partner d’esecutivo: «Si va avanti». Intanto è arrivata la richiesta di chiarimento da parte della Commissione europea sulla situazione debito pubblico.

Riorganizzazione M5S – Di Maio, incassata la fiducia dalla base elettorale, non può comunque che ripartire dalle riflessioni emerse nella calda assemblea con i parlamentari grillini di mercoledì 29 maggio. «Ci siamo detti che ora è importante fare uno scatto, trovare un’organizzazione più adeguata, dare più spazio e ascolto ai territori, ultimamente abbandonati. E di questo mi scuso ancora una volta personalmente. Sono io per primo che me ne assumo le responsabilità», ha scritto il ministro del Lavoro e allo Sviluppo Economico. Una nuova organizzazione che verrà studiata da un direttorio chiamato a ridare identità al Movimento. I membri di questo organo? I leader pentastellati: Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista. Proprio con quest’ultimo ci sarebbero state, secondo i quotidiani, alcune tensioni, indiscrezioni che Di Maio bolla come «falsità».

Matteo Salvini e Giovanni Tria (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

La risposta all’Ue – Entro venerdì 31 maggio il governo dovrà inviare la sua risposta alla Commissione europea, indicando i «fattori rilevanti» che hanno portato alla deviazione dagli obiettivi di riduzione del debito e le misure per frenare questa tendenza e scongiurare una manovra bis nell’immediato. Matteo Salvini ha incontrato il 30 maggio il ministro dell’Economia Giovanni Tria con una delegazione economica leghista per mettere a punto la replica a Bruxelles: «Abbiamo condiviso l’importanza di un atteggiamento comune di tutte le Istituzioni ed espresso soddisfazione per gli importanti segnali di ripresa», ha detto Salvini all’uscita dal ministero dell’Economia. Nel faccia a faccia si è discusso anche «dell’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Europa». Se le indicazioni inviate da Tria dovessero essere ritenute insufficienti, la Commissione potrebbe proporre ulteriori misure o addirittura l’apertura di una procedura d’infrazione per deficit eccessivo a causa del debito.

Le incognite del governo – Proprio il deficit è uno dei nodi che preoccupa maggiormente, soprattutto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sempre mercoledì 29 maggio ha incontrato al Quirinale il premier Giuseppe Conte e i suoi due vice. Tanto che tra i diversi scenari ipotizzati in questi giorni, c’è anche quello di lasciare il compito di realizzare la nuova legge Finanziaria a un esecutivo tecnico. Uno sviluppo molto improbabile. In questo modo Salvini vedrebbe infatti erodersi il 34% conquistato alle europee dalla Lega. Più verosimile che il governo continui a seguire il suo contratto dopo un rimpasto. Sulla graticola ci sarebbero tre ministri pentastellati, i più critici nei confronti del Carroccio: Danilo Toninelli (Trasporti), Elisabetta Trenta (Difesa) e Sergio Costa (Ambiente).

La prova del nove – Prima di questo cambio di poltrone e della Finanziaria, il vero esame per la tenuta dell’esecutivo arriverà però nel prossimo Consiglio dei ministri, che potrebbe essere fissato per lunedì prossimo. In questa sede Salvini porterà ancora una volta il tanto discusso decreto Sicurezza bis chiedendo lealtà ai partner di governo. Con una bocciatura da parte del Movimento potrebbe aprirsi la crisi e si tornerebbe alle urne a settembre.